Sibari-Co-Ro, c’è chi dice no: «Su quel tracciato non ci sono soldi e visione»
Ieri sera il dibattito promosso da alcune associazioni. Caracciolo: «Manca visione», Mazza: «Siamo terra desolata» e Pugliese: «progetto irrealizzabile». Mentre Stasi lancia bordate a Occhiuto: «Su 106 visione ragionieristica. È una cazzata!»
CORIGLIANO-ROSSANO – Una cosa possiamo dire sia ormai scontata: parte dei cittadini di Corigliano-Rossano e del territorio hanno una fondata convinzione che Anas prima, Governo e Regione poi, sul progetto di una nuova Statale 106 nel tratto Sibari-Co-Ro e a seguire fino a scendere a Catanzaro abbiano – di fatto – inscenato una pantomima.
La sintesi dell’evento “Una Nuova S.S.106 in una rinnovata visione di territorio è possibile: basta solo volerlo” tenutosi ieri pomeriggio a palazzo San Bernardino, nel centro storico di Rossano, e promosso dall’organizzazione Basta Vittime sulla SS106, dal Comitato Magna Graecia e dal movimento politico Corigliano-Rossano Futura, è severa. In quanto boccia in tronco «l’idea di tracciato», di cui ormai si parla da quasi un anno e per la quale si sono tenute già le fasi preliminari di studio, la Conferenza dei Servizi preliminare e si stanno eseguendo i rilievi tecnici per la definizione del progetto definitivo. Non solo. L’iniziativa è servita a sottolineare, ancora una volta, quel concetto chiaro ed inequivocabile (e che dovrebbe essere anche scontato) della rivendicazione dei servizi a questo territorio, non come se fossero prebende in concessione bensì come diritti.
Insomma, un sano mix di indignazione e sacrosante pretese nel momento in cui il sistema Stato, a distanza di 20 anni, ha riaperto la vertenza per l’ammodernamento della Statale 106 che sembrava essere ormai sepolta.
L’ex sindaco Caracciolo: «Un tracciato che manca di visione»
Ad aprire i lavori di una discussione in crescendo nei toni e nel coinvolgimento è stato l’ex sindaco di Rossano e leader del movimento Corigliano-Rossano Futura. Severo e composto il suo intervento volto a tracciare la linea ideologica di quella che dovrebbe essere il nuovo concetto di mobilità lungo la dorsale orientale. E quindi una via di comunicazione «con una visione europea, che inglobi strade e linea ferroviaria, che non guardi solo a Corigliano-Rossano ma sia sviluppata nel suo complesso tra Sibari e Crotone, che metta in raccordo i porti ionici con l’aeroporto di Crotone». Insomma, una visione che non si proiettata in «un’attrezzatura di servizio in un contesto urbano». E sul tracciato proposto da Anas: «va rifiutato in linea di principio e con la massima energia. Noi reclamiamo una struttura europea come fu ipotizzata anni fa». Anche se prima di arrivare al nuovo tracciato, il nodo – a parere di Caracciolo e di tutti i relatori che lo hanno poi succeduto – il vero problema è sui finanziamenti: «Noi vogliamo certezze. Abbiamo stiamo assistendo a dichiarazioni continue – ha detto Caracciolo – tra l’altro non ufficiali di esponenti istituzionali o di tecnici di Anas che un giorno tirano fuori una cifra e non citano la fonte… è un atteggiamento vergognoso. Il finanziamento lo reclamiamo e lo vogliamo sulla base di seri studi di fattibilità».
Domenico Mazza: «Il territorio tra Sibari e Crotone è un’area desolata»
Quella di Caracciolo è stata un po’ la sintesi di tutti i successivi interventi che hanno sviscerato ogni possibile aspetto della discussione. Domenico Mazza, portavoce del Comitato Magna Graecia, che ha tracciato la linea perfetta dei disagi che vive quotidianamente «l’arco jonico» e soprattutto quell’area compresa tra Sibari e Crotone che Mazza definisce «una landa desolata» di servizi e possibilità di sviluppo. E sulla Statale 106 rimarca: «Quello che avrebbe dovuto far sobbalzare i politici sulla sedia è sentire i vertici Anas dire: “da Sibari in giù non ci sono i flussi”. Pertanto si ragiona su pezzi a 4 corsie, su pezzi a 2 corsie, rotonde, ammodernamenti, varianti, perché forse non ci sono i soldi per fare i progetti. Nei prossimi 15 anni – ha ricordato Mazza - l’Italia avrà a disposizione 700 miliardi di euro e più della metà di questi sono destinati al Mezzogiorno. Io credo sia mortificante che sulla Calabria Tirrenica si fanno progetti per 22 miliardi di euro e qui si stia parlando di 30km di strada».
Fabio Pugliese: «Progetto poco credibile e irrealizzabile»
È stata la volta, poi, della “relazione tecnica” del comitato scientifico dell’organizzazione Basta Vittime sulla Statale 106 che entrando nel cuore della discussione ha bocciato in tronco il nuovo progetto della Sibari-Co-Ro. Una relazione lunghissima quella di Fabio Pugliese, già presidente del sodalizio e oggi a capo del Cts di Basta Vittime. Pugliese ha sostanzialmente evidenziato, dal suo osservatorio e attraverso la sua personale esperienza, che «l'intervento è sprovvisto di una progettazione di fattibilità tecnico-economica, presenta un costo difficilmente credibile e pertanto risulta irrealizzabile». Altra precisazione/preclusione è sulla collocazione del tracciato. «Il tracciato a valle espone il territorio e l'opera stessa ad un elevato rischio idrogeologico che può essere superato con un enorme investimento e non risolve i problemi legati alla sicurezza stradale. Infine, non vi è alcun atto amministrativo che determina alcuna disponibilità economica, anche parziale, sulla Sibari-Coserie». Questo nell’estrema sintesi quanto detto da Fabio Pugliese, il che sottende al fatto che il tracciato debba avere un’altra collocazione. Magari a monte, così come fu nell’idea del Megalotto 8.
Le bordate di Stasi a Occhiuto: «Fa calcoli da ragioniere» e sulla lettera a Giovannini «ha scritto una cazzata»
Più politico e senza veli – come al solito – l’intervento del sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi. Che ha ribadito, ancora una volta, come la proposta di tracciato di Anas sia «irricevibile» e questo per i tanti motivi illustrati e spiegati nel corso di queste settimane. Non ultimo il fatto che questa nuova strada nella concezione di Anas «secherebbe a metà» i centri urbani di Corigliano e Rossano «inficiando lo sviluppo urbanistico della grande città». Ma il punto su cui anche Stasi ha fatto leva e che di fatto è stato il cuore della discussione sono stati i finanziamenti, la loro presunta inconsistenza, senza lesinare bordate all’altra faccia della politica, quella che oggi regge le sorti della Regione. A Stasi, infatti, non è andato proprio giù che il presidente Occhiuto abbia scritto nelle settimane scorse al ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, chiedendo di integrare i fondi per la realizzazione dei lotti della SS106, tra Sibari e Catanzaro, senza un preventivo confronto con il territorio. «Diciamolo chiaramente – ha detto Stasi – Occhiuto ha scritto una cazzata, una lettera scritta male che evidentemente non ha letto prima di inviarla». E questo solo perché il Governatore avrebbe chiesto un’integrazione dei fondi alla stima di soldi al progetto attuale. «Occhiuto con quella lettera – ha precisato Stasi – ha fatto solo di conti. Si è limitato a fare solo il ragioniere senza alcuna visione del nostro territorio». Infatti, a parere del primo cittadino di Corigliano-Rossano, l’investimento in questo territorio deve avere due logiche: «La prima è che non si sta trattando di un favore ma di un infrastruttura per il bene del Paese e che, quindi, non può rispondere a parametri di costi/benefici. Due, qualsiasi tracciato non può non essere tratto nella logica applicata agli altri territori. Perché come non si fanno più alcune tipologie di opere altrove è chiaro che non si debbano fare nemmeno qui. E questo credo sia una questione di civiltà e di cultura»