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Occhiuto batte i pugni sul tavolo del governo: «Ora i soldi per la Statale 106»

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CATANZARO - Per la Statale 106, opera commissariata e inserita nel Contratto di Programma, ci sono già disponibili 884milioni di euro: poco meno di un terzo di quanti ne servirebbero per procedere all'ammodernamento dell'intera tratta compresa tra Sibari e Catanzaro. Servono, quindi, più risorse. E servono subito se si vuole dare un futuro a questa arteria e ai territori che la costellano.

In realtà si rischia che di quel "gruzzolo" accumulato ne potrebbe approfittare solo chi all'appuntamento con il nuovo Contratto di Programma 2021-206 ci arriverà preparato, con un progetto definitivo. Sappiamo, a riguardo, che le progettazioni dei lotti Crotone-Catanzaro e Sibari-Co-Ro, rispetto al resto del tracciato, sono quelli più avanti nell'iter di pianificazione. Per la quattro corsie tra il canale degli Stombi e il torrente Coserie saremmo, in realtà, ad un punto ancora più avanzato, considerato che è in fase di ultimazione proprio il progetto definitivo

Dunque, con gli 884milioni disponibili ad oggi e senza alcuna nuova "iniezione" di investimenti si potrebbe realizzare solo uno di questi progetti. Insomma, chi prima arriva meglio alloggia.

Ed è, questa, la soluzione che egoisticamente potrebbe piacere ad uno dei due territori (sibaritide o basso crotonese) ma che meno piace alla Calabria e, soprattutto, non convince il governatore Occhiuto. Che sulla questione della Statale 106 ha posto un'opzione politica importante, sin dall'inizio del suo mandato.

A conti fatti servirebbero circa 3,5 miliardi di euro (milione di euro più, milione di euro meno) per realizzare la nuova strada tra la piana di Sibari ed il capoluogo di Regione. E questi soldi, al momento, non ci sono. Si pensi che sul nuovo Contratto di Programma (per le opere da realizzare su tutto il territorio nazionale) sono previsti solo 4,5 miliardi di euro

«Ho scritto una lettera a Draghi lamentando il fatto che nelle scelte che il governo nazionale ha fatto in ordine alle infrastrutture strategiche per la Calabria da finanziare con il Pnrr o con il Fondo complementare non ci sia un solo intervento». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria ospite del nuovo appuntamento organizzato dall’Agi nell’ambito della Conferenza sul Futuro dell’Europa.

Ha parlato dell'Alta Velocità ferroviaria il governatore, evidenziando come della Salerno - Reggio Calabria «l’unico tratto che si farà entro il 2026 sarà quello che arriva a Romagnano, quindi prima della Calabria».

Occhiuto, poi, ha messo l'accento sulla Statale 106. «Non ho risorsper fare la 106» ha detto. Eppure «è una strada straordinariamente importante per la mia regione e da 30 anni è detta strada della morte. E non ho le risorse perché ne con il Pnrr non si finanziano strade, mentre invece nel resto d’Europa hanno finanziato anche strade. Ho scritto una lettera a Draghi che ha fatto un po’ arrabbiare il ministro delle Infrastrutture Giovannini, ma – ha rilevato il governatore della Calabria – questo dimostra che è vero quello che dice Emiliano: e cioè che le scelte che hanno riguardato il Pnrr sono scelte che ha compiuto il governo e c’è il rischio che queste risorse possano essere sostitutive delle risorse che dovrebbero essere assegnate alle Regioni del Sud ai sensi dell’articolo 119 Costituzione».

Pertanto, secondo Occhiuto «dovremmo avere dallo Stato risorse aggiuntive per le infrastrutture e i livelli essenziali delle prestazioni ma rischiamo che queste risorse aggiuntive non ci siano ma siano sostituite dal Pnrr che poi però alla fine della giostra – vedrete – realizzerà molte più opere nel Nord del Paese che nel Sud».

Ora la domanda è: se alla fine dovesse davvero prevalere (come molto probabile possa accadere) la regola del chi primo arriva meglio alloggia; e se davvero, quindi, lungo la SS106 si dovesse realizzare solo uno dei 5 lotti previsti quale dei progetti sarà pronto prima per essere realizzato?

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.