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Sibari-Co-Ro, presentato il progetto che ora ha forma e numeri - VIDEO

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CORIGLIANO-ROSSANO – 30 kilometri di tracciato in gran parte su un rilevato alto 2,5 metri e largo 30. Stamani Anas spa, a Trebisacce, una delle tre basi logistiche che la società ha scelto per la realizzazione del grande terzo megalotto Sibari-Roseto, ha presentato anche nei numeri e nella consistenza il progetto definitivo del nuovo asse viario di collegamento a doppia carreggiata Sibari-Corigliano-Rossano.

A presentarlo c’erano il responsabile della struttura territoriale di Anas Calabria Francesco Caporaso e il responsabile nuove opere Silvio Canalella.

Il progetto illustrato interessa i Comuni di Cassano Jonio e quello di Corigliano-Rossano. L’intervento prevede il raddoppio della carreggiata della SS 534 “degli Stombi” dall’attuale punto terminale fino all’innesto della SS 106, in corrispondenza all’attuale svincolo per Cassano Jonio (che verrà completamente ammodernato) mediante la costruzione di una strada di tipo Extraurbano Principale tipo B, a due carreggiate separate con 2 corsie per senso di marcia, per uno sviluppo complessivo di circa 30 chilometri, fino al torrente Coserie, nell’area urbana di Rossano.

Il tracciato illustrato, rispetto all’originario del Megalotto 8 (nel suo stralcio fino al torrente Coserie), è più spostato verso la costa, e consente l’eliminazione delle 23 gallerie (per complessivi 11 km) presenti sul precedente tracciato oltre ad una sensibile riduzione dei viadotti, limitati allo scavalcamento delle fiumare ed al superamento delle zone a rischio idraulico nonché gli abitati di Corigliano Scalo e Rossano Scalo.

«Questo – hanno spiegato i tecnici di Anas - comporta, a parità di estensione di tracciato, una ben più elevata sostenibilità tecnico economica dell’intervento, rendendo risolutamente più efficace l’investimento complessivo sulla base dell’analisi costi/benefici dell’opera. Oltre al rifacimento dello svincolo di Cassano Jonio, di innesto del nuovo tracciato».

Cinque uscite

L’intervento proposto prevede, procedendo in direzione sud, complessivamente 5 svincoli: Corigliano Nord; Corigliano Centro; Nuovo ospedale della Sibaritide; Rossano Nord; Rossano Sud.

«Sul progetto presentato – ha tenuto a precisare il responsabile della struttura territoriale di Anas Calabria, Francesco Caporaso - è in corso un costruttivo confronto con le due amministrazioni comunali».

Ma cosa prevede il progetto definitivo («rivisitato e corretto in base alle esigenze palesate dal territorio») rispetto a quello presentato lo scorso aprile dal viceministro Giancarlo Cancelleri a Rossano, che in molti ebbero a definire solo “uno schizzo su una cartina geografica”?

I dati di traffico non giustificano una 4 corsie. Il vero problema è la sicurezza

Innanzitutto, il progetto presentato stamani non è più un “bozzetto” ma un piano con tanto di numeri e dati. Alcuni dei quali strategici ed essenziali per capire la sussistenza di una strada a 4 corsie. Parliamo della portata di traffico. Da rivelato da Anas stamani, infatti, i veicoli che transitano nell’arco di 24 ore lungo la statale 106 sono circa 9.000, la metà rispetto al dato stimato con il progetto del 2005.

Un dato borderline che, da un lato, non giustificherebbe una strada a 4 corsie ma che dall’altro pone il problema grave della sicurezza stradale. E quindi, imporrebbe immediati e risolutivi interventi sulla messa in sicurezza delle ben 111 uscite che costellano la statale 106 nel tratto in questione. Una soluzione, quest’ultima, impraticabile. Pertanto, si è tentano di trovare una via di mezzo per compensare la sussistenza di una nuova strada tra costi/benefici/sicurezza/comfort, tra un progetto dal fortissimo impatto ambientale (come l’ex megalotto 8) ed economicamente oneroso (per il solo stralcio Sibari-Rossano occorrerebbero circa 1,7 miliardi di euro) ed un altro a doppia corsia, meno impattante e meno dispendioso (come il nuovo progetto).

Da quanto si è potuto capire, l’alternativa al tracciato attuale, volendo ripercorrere la via del vecchio Megalotto 8, sarebbe quella di una nuova strada a monte ma ad un’unica carreggiata. Cosa risolverebbe? Nulla. Perché il problema della sicurezza rimarrebbe ugualmente dal momento che la nuova strada sarebbe fuori dal circuito urbano ed il traffico locale, che ad oggi rappresenta quasi il 80% dell’intero volume in movimento sulle direttrici Rossano-Sibari e viceversa, continuerebbe a viaggiare sulla vecchia statale 106.

La via di mezzo tra sicurezza, razionalizzazione dei costi e impatto ambientale

Dunque, serviva una via di mezzo: una strada sicura, veloce, poco impattante e con i costi ragionevolmente contenuti. È nato così il nuovo progetto della Sibari-Corigliano-Rossano. Che si innesta dall’attuale svincolo Sibari-Cantinella (lungo la statale 534) fino al torrente Coserie (rotonda Lampa-Bucita).

Le due “nuove” varianti

Quali le novità rispetto al progetto che nel corso delle ultime settimane vi abbiamo illustrato in ogni sua declinazione? Le due varianti: quella di Corigliano, che prevede una lunga galleria semicircolare con la quale si bypasserebbe lo scalo cittadino e che lascia qualche perplessità rispetto agli svincoli (bisognerebbe creare nuove strade per il collegamento con il centro abitato e dal porto); e quella di Rossano, che prevede un passaggio a valle di via dei Normanni e della linea ferroviaria e che scavalcando viale sant’Angelo (qui sarebbe necessario l’abbattimento di uno stabile) proseguirebbe all’interno di località Crosetto fino ad innestarsi sulla statale 106 bis.

Varianti che – come spiegato dai dirigenti di Anas – nascono dalle giuste esigenze palesate dall’Amministrazione comunale di Corigliano-Rossano. «È stato attivato un confronto con l’Amministrazione comunale  - hanno detto Caporaso e Canalella - per valutare il bypass del centro abitato di Rossano Scalo durante il quale sono state analizzate più alternative di progetto convergendo sull’ipotesi alternativa principale che prevede un tracciato  affiancato alla ferrovia (che quindi non attraversa l’area più litoranea come previsto dal tracciato base)  per poi staccarsi in corrispondenza dell’attraversamento della fiumara Citrea».

Lo stesso confronto con l’Amministrazione comunale  di Corigliano – Rossano è stato attivato anche «per valutare la soluzione del bypass del centro abitato di Corigliano Scalo durante il quale sono state analizzate più alternative di progetto proponendo un’ipotesi alternativa principale che prevede un tracciato che scavalca la ferrovia poco prima dell’abitato portandosi a monte della stessa, imboccare in una galleria lunga circa 2.650,00 m, scavalcare di nuovo la ferrovia per ricollegarsi al tracciato dell’ipotesi base».

Quanto vale in termini economici la Sibari-Co-Ro

Quanto dovrebbero costare questi 30 km di nuovo tracciato? «La proposta progettuale è lunga circa 29 km – ha detto Caporaso - di cui circa 2,4 km sono in viadotto; non sono presenti gallerie se non nell’alternativa di Corigliano. L’importo lavori stimato è pari a circa 304 milioni di euro (per soli lavori) che potrebbe aumentare, in funzione dell’allungamento e della tipologia dei viadotti che saranno scelti, fino a 350-360 milioni di euro». Poi ci sono circa 150milioni di euro da destinare alle spese accessorie, tra queste - in larga parte - agli espropri.

 

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.