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Sibari-Co-Ro, Governo e Regione accelerano per il progetto definitivo: essenziale per il Cipess

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CORIGLIANO-ROSSANO - In attesa che il sindaco di Corigliano-Rossano apra un’interlocuzione con il nuovo Amministratore delegato di Anas, Aldo Isi, l’attività amministrativa tra Regione, Ministero delle Infrastrutture e l’ufficio del Commissario della Statale 106 prosegue a tamburo battente per portare a definizione il progetto della Sibari-Corigliano-Rossano.

È di qualche giorno fa l’ennesima comunicazione che il capo del dicastero delle Infrastrutture, Enrico Giovannini, ha inviato ai commissari delle opere strategiche del Paese (tra i quali Massimo Simonini per la Statale 106) per chiedere un’accelerazione sui progetti, evidenziando l’opportunità che tutte le nuove opere, anche quelle non previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, giungano ad un rapido completamento dell’iter.

È lo stesso concetto che nelle settimane scorse aveva espresso il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, nella seduta del Consiglio regionale della Calabria.

La corsia privilegiata del Decreto Semplificazioni

Un’urgenza nel velocizzare le procedure dettata da più circostanze. Certamente la prima è quella di poter sfruttare la lunga scia del Decreto Semplificazioni per snellire (di molto) l’iter burocratico. Si pensi, ad esempio, che la futuribile bretella autostradale Sibari-Co-Ro, grazie anche a tale procedura semplificata, ha potuto “saltare” tutta la fase propedeutica del progetto di fattibilità tecnico-economica. E questo perché la necessità di fornire la terza città della Calabria di una strada a 4 corsie e soprattutto sicura ha consentito, concretamente, di snellire le procedure iniziali. Si tratta di una volontà chiara del Governo. Del resto, quello di saltare il Progetto di fattibilità tecnico-economico è un procedimento legittimo, peraltro avvenuto nel rispetto di una precisa disposizione legislativa sancita dal vigente codice degli appalti: quando su un’opera viene riscontrato il fattore di “necessità e urgenza” e quando sono altresì chiari gli elementi fondamentali a supporto della sostenibilità dell’intervento (il volume di traffico relativo alla sezione stradale, in questo caso tipo B “extraurbana principale”) ed una analisi costi benefici sensibilmente favorevole alla scelta del tracciato a confronto con le altre soluzioni progettuali possibili.

In buona sostanza, oggi si realizzano strade utili alla collettività, adeguate alle esigenze del territorio, e compatibili sia sul piano economico che ambientale.

Poi c’è un’altra esigenza – che ha spiegato bene il presidente Occhiuto – ed è di tipo tecnico-economica. «Se noi riuscissimo ad avere pronti tutti i progetti definitivi lungo l’intero tratto della Statale 106 compreso tra Sibari e Catanzaro – diceva il Governatore in Consiglio regionale – potremmo giocarci la partita del finanziamento anche con i Fondi del PNRR, essendo quest’opera “strategica” per lo sviluppo della Calabria».

Senza un progetto definitivo non possono esserci stanziamenti economici

Non solo, al netto del Piano nazionale di ripresa e resilienza, senza un progetto definitivo non ci sarà mai alcuna delibera di stanziamento economico da parte del CIPESS (ex CIPE).

Al più potrà esserci una Delibera CIPESS che approvi il Contratto di Programma Anas – Ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibile (il concetto di sostenibilità ormai è ovunque…), in corso di aggiornamento, ma questa riguarderebbe l’intero CdP e non solo la Sibari-Co-Ro.

…e fu così anche per il Megalotto 3 Sibari-Roseto

Le procedure prevedono questo da sempre. E così è stato anche per il Megalotto 3 Sibari-Roseto. Che ha ricevuto, in via definitiva e ad integrazione di precedenti lotti di stanziamenti economici, la somma complessiva per la realizzazione dell’opera solo in occasione della emissione della Delibera CIPE (la n.3 del 2018). Infatti, nonostante non ci fossero tutti i soldi disponibili al momento della progettazione definitiva, questo non ha impedito di portare avanti l’iter progettuale. Tant’è vero che adesso l’opera è in fase di realizzazione!

Non solo, la complessità del tracciato del Megalotto 3, ben diversa dal tracciato pianeggiante individuato per la Sibari-Co-Ro, ha visto l’attribuzione definitiva degli stanziamenti economici soltanto una volta terminato il lunghissimo iter progettuale che, a seguito delle richieste contrapposte, in sede di conferenza dei servizi, tra l’allora Ministero dell’Ambiente, il Ministero dei Beni Culturali ed il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici ha visto la necessità di aggiornare continuamente la progettazione definitiva con il susseguirsi di una lunghissima trafila iniziata dal 2010 e conclusasi soltanto nel 2018.

E questo è subito riscontrabile dalla stessa delibera Cipe 3/2018 (Progetto Definitivo 2010 – Progetto Definitivo con Criticità 2013 – Progetto definitivo ridimensionato 2013 – Progetto definitivo adeguato 2014 – Progetto definitivo integrato 2014 – Progetto definitivo aggiornato 2017 – Progetto definitivo revisionato 2018). Nel caso della Sibari-Co-Ro, invece, proprio per la sua semplicità di tracciato (sostanzialmente pianeggiante) ed attraverso la procedura commissariale e semplificata il Progetto definitivo non potrà che avere uno sviluppo di gran lunga facilitato rispetto a quello della Sibari-Roseto

I passaggi consecutivi al progetto definitivo prima dell’approdo al CIPESS

Prima della delibera CIPESS, però, sarà necessario che il progetto definitivo passi dalla Conferenza dei Servizi decisoria (30 giorni) e al vaglio della procedura Valutazione d’Impatto Ambientale (90 giorni). Una volta compiuti questi passaggi arriverà sul tavolo del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile che lo vidimerà e imposterà, in via definitiva, le risorse necessarie.

Quel “tesoretto” di 151 milioni di euro

A proposito, i soldi non potranno non esserci, dal momento che questa opera è stata chiesta e voluta dal Governo e dalla Regione, insieme al territorio, oltre al fatto che per la sua realizzazione sono state scelte le procedure commissariali. Lo ricordava proprio il sindaco Stasi nell’ultimo Consiglio comunale: «Se il governo ha messo il commissario è perché l’opera vuole farla». Inoltre, parte dei soldi ci sarebbero già (circa 151 milioni di euro che erano destinati al project review della Sibari-Coserie); andranno solo rimpinguati nel momento in cui il progetto definitivo sarà approvato dal CIPESS e passerà alla fase esecutiva. Come è accaduto per il Megalotto 3 o anche per la Catania-Ragusa.

Megalotto 8, progetto inesistente e irrealizzabile

Ci sono, poi, due dettagli che spesso sfuggono. Ad oggi non esiste alcun progetto alternativo o precedente per una nuova strada sulla direttrice Sibari Corigliano-Rossano che abbia già superato una Conferenza dei Servizi decisoria, tantomeno la procedura VIA. Nemmeno il progetto preliminare del Megalotto 8, elaborato dall’ingegnere Francesco La Camera (oggi progettista della nuova Sibari-Co-Ro), ha superato questi step.

Anzi, ad oggi, quel progetto preliminare degli anni 2000 dovrebbe essere aggiornato al nuovo quadro normativo, che ha abolito il “progetto preliminare” sostituendolo con il Progetto di Fattibilità Tecnico Economica e da sottoporsi, di conseguenza, anche a valutazione di sostenibilità. E questo perché negli ultimi 20 anni sono cambiate le cosiddette “regole del gioco”: non si realizzano più opere che non abbiano intriso il concetto di sostenibilità ambientale ancor prima di quella economica

Insomma, il treno del Megalotto 8 è passato nel 2005 ed oggi non avrebbe alcuna fattibilità, soprattutto se confrontato, come è d’obbligo, con il nuovo tracciato proposto che risulta decisamente più sostenibile nel rispetto dei criteri fissati dai Ministeri competenti. Almeno, questo è quello che dicono le famose “regole del gioco” ed è ciò che ha immediatamente percepito il Presidente della Regione Occhiuto nella missiva inviata al Ministro Giovannini.

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.