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Nuova Statale 106, Occhiuto dice sì alla Sibari-Co-Ro e scrive al Ministro: «Integrare finanziamento»

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CORIGLIANO-ROSSANO – Questo 6 dicembre sarà ricordato come il giorno della presa di posizione di un Governatore nei confronti di una delle più grandi questioni della Calabria: la Sibaritide. Prima, nel pomeriggio, sulle reti televisive nazionali si è espresso sulla possibile riapertura dell’ospedale di Cariati («se ci saranno le condizioni lo riapriremo» squarciando un muro di silenzio istituzionale che durava da dieci anni) poi, in serata, una missiva lunga 5 pagine e dettagliata in ogni particolare, indirizzata al Ministero delle Infrastrutture ed Anas per chiedere «l’integrazione al finanziamento a copertura dell’intervento» della nuova statale 106 Sibari-Corigliano-Rossano.

Certo, “a parole non si costruiscono palazzi” ma il fatto stesso che la massima istituzione regionale torni a parlare, in modo concreto, dei tanti e importanti problemi che riguardano la Calabria del nord est è un evento unico. Non sappiamo come finirà e semmai l’ospedale di Cariati piuttosto che la nuova statale 106 verranno mai realizzate ma le posizioni sono chiare.

Quella sulla nuova strada è una posizione netta che chiude, in modo quasi definitivo e netto, con il progetto del vecchio megalotto 8 (rimanendo esclusivamente sulla direttrice di Corigliano-Rossano), e apre la prospettiva verso il nuovo progetto della Sibari-Co-Ro. Un’idea – come ricorda Occhiuto nella sua lettera – nata da un’esigenza che già la «compianta Presidente Jole Santelli, aveva segnalato» al Ministero delle Infrastrutture considerata la conformazione assunta dalla nuova terza Città della Calabria che accoglie servizi e attrezzature di livello sovracomunale che hanno necessario bisogno di una nuova e comoda via d’accesso.

Oggi Roberto Occhiuto nella comunicazione indirizzata, tra gli altri, oltre che al Ministro Giovannini, anche al Commissario straordinario per la Statale 106, Massimo Simonini, e per conoscenza ad Anas e ai sindaci di Corigliano-Rossano e Cassano Jonio, chiede concretezza. E chiede una prova di forza al governo: finanziarie in toto l’intervento «con una copertura – si legge – per circa 350-400 mln di euro sulla base della stima definitiva in corso di individuazione a seguito delle risultanze dello sviluppo completo della progettazione definitiva».

«Si ritiene – continua ancora Occhiuto - che il tracciato individuato, frutto di una sinergica azione tra le strutture tecniche di questa Amministrazione regionale e quelle corrispettive di Anas, sia in grado di soddisfare pienamente, nel tratto in argomento, le esigenze infrastrutturali di questa Regione, atteso che lo stesso rientra nei canoni della piena sostenibilità, secondo gli indirizzi dello “sviluppo sostenibile” su cui si basa l’istituzione del Ministero dell’Infrastrutture e della mobilità sostenibile».

Un “tracciato individuato” che per come viene descritto minuziosamente e dettagliatamente dal Governatore della Calabria riporta tre importanti ed inedite novità rispetto al progetto presentato nell’aprile scorso dal viceministro Cancelleri a Corigliano-Rossano e che, a dire il vero, soddisfano anche alcune delle principali pretese del sindaco corissanese Flavio Stasi e di quello cassanese Gianni Papasso.

Le tre grandi novità

La prima: la Sibari-Co-Ro non prenderà vita dal cavalcavia “Mariacristina” bensì dallo svincolo di Doria ricongiungendosi direttamente con la Statale 534 e quindi al costruendo terzo megalotto della Statale 106.

La seconda: i 25 km di tracciato non saranno tutti posti su un sopralzo di terrapieno. Un’ipotesi scongiurata dal sindaco Stasi che non avrebbe mai dato l’ok ad una strada che avrebbe rappresentato «una diga» tra gli scali di Corigliano e Rossano e il mare. Scrive Occhiuto nella lettera odierna: «in corrispondenza degli abitati di Corigliano Scalo e di Rossano Scalo, le ipotesi progettuali individuate ne prevedono il superamento mediante l’utilizzo di infrastrutture “trasparenti” opportunamente stilizzate, che ne garantiscono la piena continuità del territorio attraversato, anche con la possibilità di utilizzarne le aree sottostanti con la realizzazione di attività commerciali all’aperto e/o ludico ricreative, senza alterarne la possibilità di sviluppi futuri, anzi resi ancor più possibili dalle diverse interconnessioni della viabilità locale con la nuova infrastruttura attraverso la previsione di diversi svincoli». Quindi un territorio che verrebbe bypassato senza creare intralci al tessuto viario esistente e alle connessioni socio-urbane che insistono su entrambi i centri abitati.

La terza che sempre oggi aveva già preannunciato dal parlamentare Elisa Scutellà. Scrive ancora Occhiuto: «Anche l’impatto ambientale risulta notevolmente ridotto, atteso che il tracciato individuato sfrutta un corridoio, quello ferroviario, già infrastrutturato, utilizzando la fascia di rispetto ferroviaria pur garantendone il futuro raddoppio, con una altezza, rispetto al suolo, praticamente pari a quella della ferrovia, discostandosene solo in corrispondenza degli abitati di Corigliano Scalo e Rossano Scalo».

Insomma, la vicenda della nuova statale 106 sembra essere già in abbondante stato di avanzamento, ancor più di quanto non si credesse o immaginasse. Ad oggi solo una cosa può fermare la realizzazione di una nuova strada: la volontà di un territorio (il nostro) di decidere di non decidere. E purtroppo di precedenti ce ne sono a iosa!

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.