Co-Ro, il coordinamento cittadino di "Un'altra Calabria è possibile" si stringe attorno a Mimmo Lucano
«Questa sentenza sembra una bestemmia agli occhi di Dio e di ogni essere umano che possa definirsi tale istituendo il reato di umanità per un Sindaco colpevole di aver accolto donne e bambini in fuga da teatri di morte»
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CORIGLIANO-ROSSANO - «"Povera Patria, Schiacciata dagli abusi del potere. Di gente infame che non sa cos'è il pudore". Scriveva così Battiato e di certo avrebbe usato parole ancora più dure per commentare la sentenza del Tribunale di Locri, che vede condannato Mimmo Lucano ad oltre 13 anni di reclusione, artefice, secondo il Giudice Accurso, di aver organizzato un sistema criminale dietro quello che nel mondo era conosciuto come “il paese dell'accoglienza”».
È quanto scrivono i portavoce del coordinamento cittadino "Un'altra Calabria è possibile": Biagio Frasca, Umberto Romano e LIliana Zangaro.
«Quel faro di umanità – aggiungono - dove ancora oggi è possibile visitare la locanda multietnica, sulla cui porta è conservato ancora il foro di proiettile destinato all'allora Sindaco di Riace, colpevole secondo la criminalità organizzata, quella vera che spadroneggia indisturbata nella locride, di trasformare quella terra di ricatto, in terra di riscatto. Quel criminale di Mimmo Lucano, artefice di una finestra sull'utopia, di aver realizzato per davvero quel costrutto meraviglioso di Don Tonino Bello "la convivialità delle differenze", di aver stregato uno dei registi più famosi al mondo e guadagnato una copertina del Times che lo ha inserito tra le 100 personalità più importanti del pianeta. Colui che ha commosso Papa Francesco che a lui scrisse: "considera questa mia casa, casa tua"».
«Un sindaco – spiegano - colpevole di aver ripopolato un centro storico ormai abbandonato. Di aver riaperto scuole, supermercati, negozi, farmacie. Creato occasioni di lavoro attraverso cooperative e rivitalizzato il turismo locale con visitatori da tutto il mondo. Senza giri di parole questa sentenza sembra una bestemmia agli occhi di Dio e di ogni essere umano che possa definirsi tale istituendo il reato di umanità per un Sindaco colpevole di aver accolto donne e bambini terrorizzati, in fuga da teatri di morte, attraverso viaggi se possibile ancora più disumani. Di fronte a questa sentenza il Coordinamento cittadino a sostegno di "Un'altra Calabria è possibile" esprime profondo sdegno e la più sentita vicinanza a Mimmo Lucano».
«Solo pochi giorni fa – scrivono - l'ex Sindaco di Riace e candidato capolista con "Un'altra Calabria è possibile" era stato ospite a Corigliano - Rossano durante un incontro svoltosi nella suggestiva cornice del chiostro di San Bernardino. Proprio durante quell'incontro Mimmo Lucano aveva condiviso alcune toccanti riflessioni su quel percorso politico che aveva svelato le contraddizioni e i limiti della legalità rispetto a concetti più nobili e universali come la giustizia, la solidarietà, l'uguaglianza, l'inclusione e l'umanità. Il sogno di Mimmo Lucano e quello di tutti noi è il sogno di una Terra dei Diritti, di una Calabria senza discriminazioni, caporali, braccianti sfruttati, sudditi, mafiosi, clientele, viaggi della speranza per motivi sanitari o per un lavoro. Quel sogno osteggiato da sempre da sistemi corrotti e spregiudicati a cui giova incatenare la nostra regione all'ultimo posto d' Europa per la qualità della vita».
«Oggi più che mai bisogna costruire coscienze e invertire la rotta in questa terra dove, maledettamente, si scelgono le tenebre più profonde alla luce. Dunque con ancora più forza e con immenso affetto e stima ci stringiamo attorno a Mimmo Lucano, continuando a sostenerne ancora più convintamente la causa perché, come diceva Corrado Alvaro: "La disperazione più grave che possa impadronirsi di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile". Oggi se possibile siamo andati anche oltre, sentenziando che vivere e agire profondamente secondo giustizia sociale è un atto criminale. È tempo di reagire!» concludono.