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Quel divieto d'accesso che nessuno rispetta e che... nessuno fa rispettare

3 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – Via Lussemburgo è quella strada tristemente nota per essere stata l’epicentro della terribile alluvione dell’agosto 2015. Ci troviamo a Corigliano-Rossano, in località Momena, in un quartiere residenziale estivo. Qui però, dopo che i residenti hanno fatto i conti con i danni (parzialmente risarciti) di quella micidiale bomba d’acqua che porto acqua e fango nelle case, si continua combattere una battaglia del tutto singola. Una battaglia di civiltà per il buonsenso e per il rispetto del codice della strada. Una decina di cittadini contro il resto del mondo.

Dal 2017, infatti, proprio su via Lussemburgo è stata aperta una nuova strada di collegamento secondaria che dalla rotatoria di località Frasso, sulla Statale 106, conduce al mare. Con un senso obbligato da monte verso valle.

Proprio alla fine di Via Lussemburgo, infatti, all’intersezione con questa nuova strada interna di collegamento, campeggia un divieto d’accesso belo grande: impossibile da non vedere. Eppure, molti automobilisti se ne fregano e per accorciare tempi e chilometri per raggiungere la zona ovest dello Scalo, quel cartello rotondo, di colore rosso e con una barra bianca orizzontale al centro nemmeno lo guardano. Ma forse non è nemmeno colpa degli automobilisti se quel cartello viene considerato poco o nulla. La viabilità lungo quella piccola e stretta arteria comunale, infatti, è di quelle cervellotiche con segnali stradali (verticali e orizzontali) contraddittori che si smentiscono l’uno con l’altro tanto da mandare in consapevole confusione anche chi continua a violare il codice della strada.

Una segnaletica contorta

La vicenda è semplice quanto contorta. All’ingresso di Via Lussemburgo, quello ufficiale, quello che da viale Mediterraneo (lato Momena) risale lungo la traversa c’è un cartello abbastanza evidente che indica una strada chiusa e la presenza di alcuni dossi artificiali con limite a 30Km/h. Basta risalire la via per un centinaio di metri, però, e ci si imbatte subito in un altro cartello che già da lì fa capire che c’è qualcosa che non torna: c’è sempre il solito cartello “strada chiusa” ma con una divincolazione a sinistra con sovrapposto un segnale di divieto d’accesso. In pratica sai che puoi arrivare fino ad un certo punto e poi trovi una traversa inaccessibile.
 

Fin qui, diciamo, nulla osta. Se non che, arrivati sull’intersezione (che sulle carte ufficiali dovrebbe essere via Inghilterra), percorrendola dal mare verso le contrade a monte, non si può andare avanti perché appunto c’è il divieto d’accesso. Ma, sorpresa nella sopresa, se si percorre la stessa via Inghilterra al contrario, da monte verso valle, proprio sul punto in cui si innesta su via Lussemburgo, si trovano cartelli di ogni tipo che tutto lasciano presupporre tranne che quella è una strada ad unico senso di marcia. Innanzitutto l’asfalto è tracciato da una visibile linea di mezzadria che divide la carreggiata in due corsie, con tanto di stop sul lato destro e un cartello di pericolo per traffico alternato che indica, a chi scende, di stare attenti all’inizio del doppio flusso veicolare ed un altro cartello, sul lato opposto, che indica un restringimento della corsia.

Quindi, si tratta di una strada a doppio senso di marcia o no? Misteri dell’interpretazione del codice della strada.

I continui esposti dei residenti che finora hanno lasciato sorde le istituzioni comunali

È dal 2017, dicevamo, che i cittadini hanno intrapreso un’azione legale nei confronti del comune (prima Rossano e oggi Corigliano-Rossano) affinché si faccia chiarezza una volta per tutte e soprattutto che si infittiscano i controlli contro quella che, a tutti gli effetti, è una violazione del codice della strada. L’ultima segnalazione ufficiale risale al 10 maggio 2021 ed è indirizzata al sindaco Flavio Stasi, all’assessore ai lavori pubblici e viabilità, Tatiana Novello, e ovviamente alla Polizia Municipale. «Questa non è più una via residenziale di un tranquillo quartiere vacanziero. Questa è praticamente una strada urbana dove i bambini non possono più uscire a giocare, dove non si può più fare una passeggiata a piedi o in bicicletta perché è un continuo via vai di macchine in ogni direzione». A denunciare questa situazione imbarazzante è Ercolino Ferraina, che in via Lussemburgo ci vive e che più volte, in questi quattro anni, ha segnalato il perpetuarsi di infrazioni al codice della strada in quell’imbuto che collega con via Inghilterra.

«Migliaia di volte al giorno – aggiunge Ferraina - automobilisti entrano in divieto d’accesso». Il collegamento viario tra via Lussemburgo e via Inghilterra, tra l’altro, sarebbe stato aperto senza i requisiti di legge «perché la strada – rimarca Ferraina - non rientra nel piano regolatore generale e non è mai stata collaudata». Inoltre, non c’è la larghezza sufficiente per soddisfare il doppio senso di marcia, non c’è un sistema di illuminazione pubblica, non ci sono guard-rail «poiché la strada è circoscritta da canali di scolo e raccolta acque» e, dulcis in fundo, come se non bastasse, questa via è transitata (abusivamente a doppio senso) anche da camion e mezzi pesanti che per infilarsi in quell’imbuto fanno milioni di manovre. Insomma, un inferno.

Sono trascorsi 4 anni, si sono succedute due amministrazioni comunali e un'amministrazione commissariale, il Comune è diventato più grande, le promesse si sono spese a iosa, ma quel divieto d'accesso - ancora - nessuno lo rispetta e nessuno, purtroppo, lo fa rispettare!

 

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.