1 ora fa:Dissesto idrogeologico: Caloveto si candida ad ottenere fondi per 3,6 mln di euro
37 minuti fa:Partiti i lavori di pulizia e manutenzione straordinaria dell’area dell’ex Clinica di Sibari
1 ora fa:Difesa della Costa a Calopezzati, Mangone (FdI): «Procedono gli interventi per 4 mln di euro»
2 ore fa:Dipendenze patologiche, Comunità Terapeutiche e Regione allo stesso tavolo per un'iniziativa senza precedenti
3 ore fa:Il Comune di Trebisacce approva il Bilancio di previsione 25-27 e altri provvedimenti
7 minuti fa:Scuola Via Nizza, il sindaco sospende le attività per ripristinare il servizio di riscaldamento
3 ore fa:Assistente Bagnanti, aperte a Co-Ro le iscrizioni al corso di formazione professionale
4 ore fa:Falbo sul progetto della Nuova 106 : «Basta attese, a Sibari pretendiamo lo svincolo ora»
4 ore fa:Quando anche i calabresi avevano la possibilità di andare al Festival di Sanremo
2 ore fa:Continuano i lavori di riqualificazione della banchina pescherecci al Porto di Co-Ro

Notte di fuoco al Pronto soccorso di Rossano: tutte le emergenze dirottate sul "Giannettasio"

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - Non c'è più via di fuga: la riorganizzazione degli ospedali Spoke di Corigliano-Rossano appare più urgente che mai. Già, perché passato (si spera) il tornado dell'emergenza Covid al "Giannettasio" di Rossano l'emergenza continua. Con la stessa propulsione di sempre. Sono di stanotte le immagini di tre ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso del presidio ospedaliero bizantino in attesa di sbarellare pazienti mentre all'interno del reparto di primo soccorso non ci sono posti.

Tutti, i pazienti, infatti prima di poter aver accesso all'ospedale hanno necessità di un tampone. E i tempi si dilatano perché il laboratorio che processa i test molecolari è da qualche giorno che non è operativo. Si sarebbero palesati gli ennesimi problemi tecnici ma non essendoci l'impellenza delle settimane scorse non si è avvertita più - evidentemente - nemmeno l'esigenza di procedere alla sua immediata riapertura. È così che i tempi per il checkin in pronto soccorso si dilatano e la gente, sofferente, attende nelle ambulanze prima di essere assistita ed eventualmente ricoverata.

Un disagio paradossale, aggravato - dicevamo - dalla totale assenza di organizzazione. Infatti, mentre i tempi di accesso al Pronto soccorso si allungano in attesa dell'esito di un tampone, c'è un altro Pronto soccorso - quello di Corigliano - che rimane pressoché inoperativo anche a causa di carenza di medici. Perché non potenziarli entrambi, allora, e far sì che tutti e due possano smistare le emergenze? Fermo restando, però, che  il "Compagna" non è un ospedale "idoneo" alle emergenze, per la sua posizione - non di facile accesso - e per l'assenza di un'aviosuperficie per l'atterraggio delle eliambulanze.

Ecco perché riorganizzare e fare delle scelte coraggiose che, ormai, appaiono sempre più urgenti e non più procrastinabili. Questo in attesa della realizzazione del nuovo ospedale della Sibaritide che - si spera - aiuti a superare per sempre questi incovenienti che si possono tranquillamente archiaviare in quel grandissimo faldone di enefficienza e disorganizzazione e le cui vittime sono solo gli utenti.    

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.