Notte di fuoco al Pronto soccorso di Rossano: tutte le emergenze dirottate sul "Giannettasio"
Passato il Covid (si spera) le strade per superare l'emergenza sono due: risorganizzare lo spoke ed il suo personale oppure rendere operativo, anche per le urgenze gravi, il punto di primo soccorso del "Compagna"
CORIGLIANO-ROSSANO - Non c'è più via di fuga: la riorganizzazione degli ospedali Spoke di Corigliano-Rossano appare più urgente che mai. Già, perché passato (si spera) il tornado dell'emergenza Covid al "Giannettasio" di Rossano l'emergenza continua. Con la stessa propulsione di sempre. Sono di stanotte le immagini di tre ambulanze in fila davanti al Pronto soccorso del presidio ospedaliero bizantino in attesa di sbarellare pazienti mentre all'interno del reparto di primo soccorso non ci sono posti.
Tutti, i pazienti, infatti prima di poter aver accesso all'ospedale hanno necessità di un tampone. E i tempi si dilatano perché il laboratorio che processa i test molecolari è da qualche giorno che non è operativo. Si sarebbero palesati gli ennesimi problemi tecnici ma non essendoci l'impellenza delle settimane scorse non si è avvertita più - evidentemente - nemmeno l'esigenza di procedere alla sua immediata riapertura. È così che i tempi per il checkin in pronto soccorso si dilatano e la gente, sofferente, attende nelle ambulanze prima di essere assistita ed eventualmente ricoverata.
Un disagio paradossale, aggravato - dicevamo - dalla totale assenza di organizzazione. Infatti, mentre i tempi di accesso al Pronto soccorso si allungano in attesa dell'esito di un tampone, c'è un altro Pronto soccorso - quello di Corigliano - che rimane pressoché inoperativo anche a causa di carenza di medici. Perché non potenziarli entrambi, allora, e far sì che tutti e due possano smistare le emergenze? Fermo restando, però, che il "Compagna" non è un ospedale "idoneo" alle emergenze, per la sua posizione - non di facile accesso - e per l'assenza di un'aviosuperficie per l'atterraggio delle eliambulanze.
Ecco perché riorganizzare e fare delle scelte coraggiose che, ormai, appaiono sempre più urgenti e non più procrastinabili. Questo in attesa della realizzazione del nuovo ospedale della Sibaritide che - si spera - aiuti a superare per sempre questi incovenienti che si possono tranquillamente archiaviare in quel grandissimo faldone di enefficienza e disorganizzazione e le cui vittime sono solo gli utenti.