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La Santa Croce rischia di spegnersi... per sempre. Servono urgenti interventi di manutenzione

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CORIGLIANO-ROSSANO - C'è un monumento che rappresenta la memoria collettiva ed è un faro - nel senso letterale del termine - per tutti i rossanesi, di qualsiasi età, che rischia di sparire. Parliamo della Santa Croce. La struttura ferrea che si innalza sul colle più alto di contrada Varca Sant'Antonio, proprio di fronte al centro storico di Rossano, è ormai in condizioni precarie.

Durante l'ultimo intervento di manutenzione, disposto dalla parrocchia di San Domenico - che la ha in cura -, per la sostituzione delle lampade che la rendono punto di riferimento visibile dalla Città alta e dall'interno territorio rossanese, lungo tutta la costa, finendo nell'entroterra, sono venuti fuori una serie di problemi irreversibili.

L'impianto elettrico è ormai vecchio di decenni, usurato dal tempo e dalle intemperie. Urge intervenire se non si vuole che quel monumento resti al buio perennemente. Qualche lampadina è stata sostituita e funziona. Molte altre, invece, non riaccenderanno più se mani esperte non ricostruiranno tutto il cablaggio elettrico.

E i problemi non si limitano soltanto alla struttura ferrea della Croce. Anche la piccola cappella sottostante che ogni anno a settembre, in occasione delle celebrazioni della Esaltazione della Santa Croce, accoglie centinaia di fedeli per rinnovare un rito religioso e popolare, è a rischio. Ci sarebbe un problema di sicurezza della struttura per la quale servirebbero interventi urgenti.

Alla base di questi problemi c'è la carenza di risorse, poche - a sentire i sacerdoti - da poter consentire un necessario restyling di un pezzo di cuore di questa Città. E allora proprio a Settembre scorso il parroco della Cattedrale dell'Achiropita, Don Pietro Madeo, aveva lanciato una vera e propria OPA a tutti i fedeli delle parrocchie di Rossano, specialmente a quelli delle comunità del Centro storico bizantino affinché si attivasse una raccolta di offerte per avviare i lavori e ridare nuova vita ad uno dei monumenti della memoria del popolo rossanese. Poi arrivò prepotente il Covid-19 e tutto si arenò. Oggi però il problema è impellente. Serve un impegno concreto, immediato.  

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.