Ricordando Fabiana a otto anni da quel femminicidio che sconvolse l'intera Calabria
Stamani in contrada Chiubica di Corigliano-Rossano la commovente cerimonia della rosa bianca alla presenza delle istituzioni locali e regionali, delle forze dell'ordine e del mondo della scuola e dell'associazionismo
CORIGLIANO-ROSSANO - Sono trascorsi otto anni da quando la mano e la mente violenta di Davide Morrone hanno strappato alla vita la giovanissima Fabiana Luzzi. Davide e Fabiana erano due giovanissimi fidanzati ma l'amore non toglie la vita; l'amore non ti infligge venti coltellate e, poi, quando sei ancora viva di butta tra le fiamme. Purtroppo è successo e il dramma non si dimentica. Non si dimenticherà mai. Anche se il ricordo riapre ancor di più una ferita che non si è mai chiusa, è giusto riproporre l'esercizio della memoria affinché atrocità del genere non avvengano più. Con la speranza che il triste destino di Fabiana non sia accaduto invano.
Anche quest'anno, alle 8.30 del 24 maggio, i familiari, le istituzioni locali e regionali, le forze dell'ordine, il mondo della scuola e dell'associazionismo si sono ritrovati in silenzio, nelle campagne di Corigliano-Rossano, a contrada Chiubica dove otto anni fa si consumò quel tremendo femminicidio. Tutti i presenti hannno deposto una rosa bianca ai piedi della stele eretta nel punto esatto in cui venne ritrovata la sedicenne senza vita.
Alla cerimonia c'erano le operatrici della casa rifugio Mondiversi e del centro antiviolenza Fabiana, realtà nata proprio come reazione a quel fatto brutale e che oggi è un punto di riferimento cardine per tante donne che fuggono dalla violenza dei loro uomini. C'era anche Giovanna Vingelli, ricercatrice di Scienze politiche e sociali dell'Unical; c'era il sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, insieme all'asseossre alla Città della Cultura e della solidarietà, Donatella Novellis, e alla responsabile del settore servizi sociali del comune ionico, Tina De Rosis; e c'era l'assessore alle politiche sociali della Regione Calabria, Gianluca Gallo.
Con loro, in silenzio e con una rosa bianca in mano, anche i rappresentanti delle Forze dell'Ordine, e una delegazione di giovani del liceo scientifico "Bruno" e del classico "Colosimo" di Corigliano.
Erano tutti lì a ricordare Fabiana, a condannare ogni tipo di violenza. Erano li perché da un orrore c'è sempre la speranza che si possa costruire un mondo migliore