Ospedale Cariati, Spirlì: «Non ho ancora capito quello che vogliono i cariatesi»
Ecco le affermazioni che hanno mandato su tutte le furie cittadini e sindaci. C’è una sola soluzione: riaprire l’ospedale e portarlo allo stato pre piano di rientro
CORIGLIANO-ROSSANO – È di ieri la visita del presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, sui cantieri del nuovo ospedale della Sibaritide. Sono di ieri anche le sue dichiarazioni, rilasciate live alla nostra testata rispetto alle sorti della sanità ionica. Il reggente di palazzo Jole Santelli ha parlato a tutto tondo e, come sempre, con tanta franchezza (rivedi qui tutta l’intervista).
Tra punti fermi e perplessità, però, ce n’è uno in particolare che ha fatto andare su tutte le furie i cittadini del basso ionio e particolarmente quelli di Cariati che da anni, ormai, sono impegnati nella loro battaglia di civiltà per la riapertura dell’ospedale “Vittorio Cosentino”. Basti pensare che un comitato di cittadini presidia la struttura, giorno e notte, dallo scorso ottobre in attesa di risposte e di un bagliore di speranza.
Bagliore che era arrivato nella seduta del Consiglio regionale del 26 aprile scorso, quando il commissario ad acta per la sanità calabrese, Guido Longo, in Consiglio regionale ha affermato che la riapertura del “Cosentino” sarà inserita nella nuova programmazione ospedaliera. «Le Case della Salute – parole del Commissario – così non significano niente. O li trasformiamo in presidi sanitari o vanno chiusi. E questo non è possibile».
Parole che non lasciano spazio a fraintendimenti. Fino a ieri, quando, proprio il presidente Spirlì, incalzato sulla questione, ha sparigliato un po’ le carte. «Io vorrei sapere Cariati che cosa vuole… Lo dico perché so che c’è un progetto per la realizzazione della Casa della salute a Cariati però molti mi dicono che i cariatesi non lo vogliono, perciò dobbiamo sapere che cosa succede in queste terre. Se è necessario l’ospedale, la casa della salute oppure è necessario lavorare sulla sanità di prossimità. Sono tutti argomenti che bisogna decidere in maniera definitiva, seria e leale in maniera tale che nessuno poi debba andare a difendere e “paladinare” chi magari non vuole essere paladinato».
Cosa intende dire Spirlì? A meno che qualcuno non sia avanzato a fari spenti, spalleggiando altre soluzioni, tutti ufficialmente si sono schierati per la riapertura del presidio, nelle forme in cui era operativo prima che subentrasse la scure del piano di rientro. Tutti. A partire dal Governo centrale, con il vice ministro alla salute, Pierpaolo Sileri, prima, ed il commissario ad acta poi, passando per i consiglieri regionali del territorio, il sindaco cariatese e gli altri suoi colleghi dell’area ionica, per finire – ovviamente – ai cittadini. Che oggi sono tutte le furie.
Presidente, allora, chi non vuole essere “paladinato”?