Covid, focolaio in clinica a Cosenza... ambulanze in fila a Rossano
Si attiva la catena sanitaria e solidale per far fronte a questa improvvisa emergenza. Ma il pronto soccorso del "Giannettasio" è pieno (il paziente con la tubercolosi è ancora li). I malati saranno ricoverati nel Polo Covid
CORIGLIANO-ROSSANO - Il "Giannettasio" da qualche ora si trova a dover gestire un'emergenza non preventivata. In una clinica privata di Cosenza, infatti, è scoppiato un focolaio Covid ed essendo i reparti dedicati presenti in provincia ancora tutti occupati da pazienti l'unica via d'uscita, per curare i nuovi pazienti affetti da Sars-Cov-2, è il Polo Covid di Corigliano-Rossano. Lo stesso che da qualche giorno ha iniziato a svuotarsi grazie proprio all'attenuazione della curva dei contagi nel territorio della Sibaritide.
L'Asp di Cosenza, infatti, ha attivato la catena sanitaria per sopravvenire alle esigenze di queste persone e anche quella del mutuo soccorso. Che è un dovere morale. A Corigliano-Rossano, però, rimane e persiste il problema di sempre: quello legato alla carenza del personale e di contro l'accesso esponenziale di pazienti in Pronto soccorso.
Infatti, le ambulanze bruzie sono arrivate in un presidio che già in mattinata faceva registrare un elevato accesso di utenti. Tra l'altro, c'è un'intera ala del pronto soccorso che rimane bloccata da sette giorni per la presenza di un malato tubercolotico che non si sa dove poter destinare (se a casa o in un altro ospedale) in mancanza di un referto certo.
Poi ci sono i pazienti che arrivano con diversi codici e che hanno bisogno di essere assistiti. E tutto questo con la presenza in questo momento - sono le notizie che apprendiamo da dentro il "Giannettasio" - di un solo medico di pronto soccorso, di un solo medico radiologo (che dovrebbe occuparsi anche della Tac dedicata) e di un solo ausiliario. Insomma, troppo pochi per gestire la fase ordinaria e anche quella straordinaria dettata dalla presenza di tre ambulanze Covid in fila.