Sanità, si lavora per l’emodinamica a Corigliano-Rossano. Intanto a breve potrebbe essere riaperta l’Utic
Con l’arrivo del nuovo dirigente dell’Unità operativa di Cardiologia, Giovanni Bisignani, si è dato mano ad una profonda azione di restyling
CORIGLIANO-ROSSANO – Potrebbe essere ri-attivata a breve l’unità di terapia intensiva coronarica presso il reparto di Cardiologia operativa nel presidio “Giannettasio” dello spoke di Corigliano-Rossano. Dopo la chiusura nel dicembre 2019 a causa di gravi carenze igienico-sanitarie e dopo aver lasciato per oltre 14 mesi l’intero bacino della Sibaritide e della Sila greca senza un servizio essenziale, il sistema sanitario locale potrebbe ritornare presto ad erogare una delle prestazioni salvavita e vitali per l’esistenza dell’’ospedale.
Si potrebbe partire subito, senza aspettare l’attività di ristrutturazione dell’ala cardiologica del secondo piano dello stabilimento rossanese. E questo per volontà dello stesso neo primario di cardiologia Giovanni Bisignani che avrebbe espresso la volontà di partire immediatamente con l’Utic (seppure con meno posti rispetto a quelli previsti) nell’attuale spazio in cui è allocato il Reparto, al quarto piano.
Insomma, l’arrivo del nuovo direttore dell’unità operativa complessa al “Giannettasio” ha di fatto rivoluzionato i piani dell’attività cardiologica e dell’intera area surgery. E le notizie potrebbero non finire qui. Già, perché con il rilancio e la riorganizzazione dell’area cardiologica, lo spoke di Corigliano-Rossano potrebbe ottenere per la prima volta quel servizio tante volte sussurrato e mai avviato.
Stiamo parlando dell’emodinamica che di fatto andrebbe a colmare un gap che è tutto dell’area ionica. Il laboratorio di Emodinamica si occuperebbe di diagnosticare e curare i problemi che possono sorgere nell’apparato circolatorio, cioè all’interno del cuore e a livello di valvole e di vasi sanguigni, per esempio con l’insorgere di un infarto. Ad oggi tutta l’utenza dell’area di Corigliano-Rossano, della Sibaritide e della Sila greca colpita da problemi cardiaci seri, viene dirottata su Castrovillari e, nei casi più gravi, a Catanzaro.
Avere questo servizio nello spoke della terza città della Calabria accorcerebbe di molto i tempi di intervento sulle patologie cardiache.