Covid, vaccini a rilento mentre una schiera di medici volontari attende OK per supportare la campagna di immunizzazione
Nel dicembre scorso era stato pubblicato un bando per reclutare personale sanitario disponibile a vaccinare la popolazione: attendono ancora una chiamata
COSENZA - Il vaccino contro la Sars-Cov-2, in Calabria e in Provincia di Cosenza, continua ad andare a rilento. Lo dicono i numeri che ancora oggi vedono la nostra regione come ultima in Italia per percentuali di dosi somministrate: appena l'11,4% (2.924 dosi inoculate su 25.630 assegnate alla Calabria).
Nei giorni scorsi avevamo denunciato, e fummo tra i primi a farlo, come l'Asp di Cosenza si fosse "dimenticata" di varare un piano vaccini nei tempi stabiliti dall'ufficio del Commissario per l'emergenza Covid in Italia. Una situazione determinatasi anche a causa del cambio di guida ai vertici dell'azienda dopo l'addio del commissario Cinzia Bettelini (destituita dal neo commissario regionale Guido Longo).
Superata questa ennesima fase di impasse e ritardi cronici di cui è afflitto il nostro apparato sanitario, dopo il varo del piano vaccini, che in pochi giorni ha portato a somministrare il siero immunizzante a quasi duemila persone, i ritardi continuano a rimanere. Così come anche le disfunzioni all'interno del sistema.
Infatti, la campagna di immunizzazione in questo momento sembra procedere ma solo a macchia di leopardo. Nella Sibaritide, ad esempio, è "andata bene" (almeno per una volta!) agli operatori sanitari dello spoke di Corigliano-Rossano che hanno visto recapitarsi un centinaio di dosi (altre ne arriveranno già domani) per medici ed infermieri dei due ospedali cittadini.
Storia diversa, invece, per altri medici di "frontiera" e dei punti 118 del territorio ionico che, invece, si sono dovuti recare a Cosenza per farsi iniettare il siero, perdendo così una giornata di riposo o - ancor peggio - dovendo lasciare la loro postazione di lavoro per "causa di servizio".
L'avviso della Presidenza del Consiglio dei Ministri per la campagna di immunizzazione che si è perso nel nulla
Insomma, ritardi e disfunzioni, dicevamo. Che risultano pressoché ingiustificati. Nel dicembre scorso, infatti, la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva pubblicato un avviso pubblico "per la creazione di un elenco di laureati in medicina e chirurgia abilitati all’esercizio della professione medica e iscritti agli albi professionali, nonché di infermieri e assistenti sanitari iscritti ai rispettivi albi professionali, per l’attuazione del piano di somministrazione dei vaccini anti sars-cov-2". Per l'esattezza si parla di 3.000 medici e 12.000 infermieri.
La cosa assurda (e si spera sia un refuso) è che questo avviso ha scadenza Settembre 2021: praticamente quando - auspicabilmente - dovremmo essere fuori dall'emergenza covid.
Nel frattempo, però, tantissimi tra medici e infermieri che hanno già aderito alla campagna potrebbero essere chiamati ed impiegati per supportare la campagna di somministrazione del vaccino. Sul portale di Invitalia (dove era stato pubblicato l'avviso) non ci sono più indicazioni mentre tutto il sistema è in totale affanno, soprattutto in regioni come la Calabria dove l'emergenza è continua e incessante.