Lettera aperta degli Pneumologi di Calabria al nuovo Commissario Longo
«È il momento per tutti noi di rimboccarsi le maniche, di mettere in atto una vera e propria riorganizzazione dei reparti e ad un incremento delle risorse umane, tecnologiche e dei posti letto»
Programmare un incontro con il Direttivo AIPO regionale; mettere in atto una vera e propria riorganizzazione dei reparti e ad un incremento delle risorse umane, tecnologiche e dei posti letto; potenziare le Unità Operative di Pneumologia.
Questo è quanto chiedono i membri dell’AIPO (Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri) tramite una lettera aperta inviata al nuovo Commissario alla Sanità Calabrese Guido Longo da parte del presidente dell’AIPO Regione Calabria Paolo Gambardella.
«Il notevole aumento dei contagi e dei ricoveri per Covid19 sta mettendo in crisi ancora una volta il sistema sanitario in tutta la Nazione, e questa volta anche nella nostra Regione le strutture sanitarie sono in forte pressione. – continua - Le Pneumologie e le Terapie semi intensive respiratorie rappresentano il primo luogo di cura per il trattamento delle gravi polmoniti causate dal SARS-CoV-2. Per dare le adeguate risposte terapeutiche, ci vogliono persone capaci di gestire pazienti con grave insufficienza respiratoria in ossigenoterapia e ventilazione non invasiva e questa competenza è presente da sempre presso gli specialisti Pneumologi».
«Senza alimentare polemiche riguardo i ritardi accumulati, è il momento per tutti noi di rimboccarsi una volta per tutte le maniche e di mettere in atto una vera e propria riorganizzazione dei reparti e ad un incremento delle risorse umane, tecnologiche e dei posti letto che consentano, qualora ve ne sia necessità, di accogliere pazienti Covid. – conclude - Tutte le U.O di Pneumologia sono attualmente in grave carenza perché ridotte al minimo in decenni da politiche che le hanno decimate nei posti-letto e negli organici. Ora è il momento di rimediare a quello che non si è fatto per decenni, invertendo decisamente nei fatti la rotta sbagliata ed attuando il più rapidamente possibile quanto stabilito con i suddetti provvedimenti».