Covid, giro di vite per arginare il focolaio di Terranova da Sibari con 19 positivi. Lirangi: «Controlli, misure più restrittive e tracciamento»
Dopo il cluster divampato in un'azienda agrumicola, il primo cittadino traccia la road map per evitare che il virus continui a diffondersi nella sua comunità
TERRANOVA DA SIBARI - «Controlli, misure più restrittive e tracciamento» questa la road map del sindaco di Terranova da Sibari, Luigi Lirangi (nel riquadro), per far fronte all'imprevedibile focolaio covid che qualche giorno fa è divampato nella sua comunità. «Una situazione inaspettata e imprevedibile - dice il primo cittadino - perché scaturita all'interno di un contesto dove erano rispettate tutte le misure anti-contagio».
Il cluster da Sars-Cov-2, ricordiamo, è stato registrato in un'azienda agrumicola del territorio, in questo periodo impegnata nella raccolta degli agrumi. «Diciannove nel totale - precisa ancora il sindaco - le persone risultate positive al tampone antigenico. Gli utlimi tre casi sono emersi dallo screening fatto lo scorso sabato 26 dicembre su una fetta abbastanza importante di popolazione».
Ora l'obiettivo è limitare i danni, il più possibile. «Innanzitutto - aggiunge Lirangi - dobbiamo ricevere conferma dei casi dai tamponi molecolari fatti dal Dipartimento di prevenzione dell'Asp di Cosenza. Certo - prsegue - non è da escludersi che nei prossimi giorni possano emergere nuovi casi legati proprio a questo focolaio ma dovremo essere bravi ad arginare quanto più possibile il virus».
Ed in questo, dicevamo in premessa, il primo cittadino di Terranova da Sibari, ha predisposto la sua cura. «Innanzitutto - dice - ho emesso alcune ordinanze restrittive che limitano la circolazione dei cittadini. Un provvedimento forte ma necessario se vogliamo uscire indenni da questa situazione». Tra le misure più importanti c'è il divieto di entrata ed uscita dal comune, una piccola zona rossa che richiama un po' le ordinanze emesse dal presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirli, per il comune di Fabrizia e Piscopio di Vibo Valentia.