Come spesso accade, l’esito elettorale regionale lascia l’amaro in bocca e tanti rimpianti. L’Alto Jonio cosentino, inteso come territorio a nord della Calabria ionica comprendente sedici comuni (Albidona, Alessandria del Carretto, Amendolara, Canna, Castroregio, Cerchiara di Calabria, Francavilla Marittima, Montegiordano, Nocara, Oriolo, Plataci, Rocca Imperiale, Roseto Capo Spulico, San Lorenzo Bellizzi, Trebisacce e Villapiana), non ha rappresentanti in consiglio regionale. E non è la prima volta che accade. Nella scorsa tornata elettorale venne eletto Mario Franchino, di Montegiordano, espressione del Pd e già ultimo segretario provinciale dei Democratici di sinistra. L’elezione di Franchino, comunque all’opposizione nel governo Scopelliti, fu attribuita ad una congiuntura favorevole e non tanto alla capacità degli elettori dell’Alto Jonio di fare eleggere un suo candidato.
La nota su cui puntare l’attenzione è, appunto, l’incapacità del comprensorio a votare un proprio candidato. Mentre in altri territori i candidati nostrani non trovano terreno fertile e messe di voti, l’Alto Jonio diventa prodigo di consensi per candidati la cui appartenenza geografica varia dal Tirreno ai monti della Sila ai grandi centri urbani, alla città capoluogo. Solo Trebisacce, per dirne una, ha contato un numero consistente di segreterie politiche messe su, dalla sera alla mattina, da candidati che le hanno affidate a referenti del posto i quali si sono prodigati per portar loro voti. Dunque, mentre in altri territori si festeggiava l’elezione del candidato, finito in maggioranza o all’opposizione ma pur sempre eletto,
nell’Alto Jonio si cominciavano a fare processi all’intenzione, fatto salvo il solito pianto greco e lo scarica barile indecoroso di chi a tutti i costi vuole stabilire precise responsabilità. La verità è che l’Alto Jonio cosentino risente ancora dell’influenza magnogreca e di quello spirito dell’accoglienza secondo cui l’ospite è sacro. Dunque, ogni candidato ospite dell’Alto Jonio ha avuto un trattamento di riguardo in termini di voti, tranne qualche risicata eccezione. I candidati dell’Alto Jonio, due per il centrosinistra e due per il centrodestra, in un clima di par-condicio perfetta, hanno riportato, evidentemente, consensi di stima personale e non certo politici. Mario Franchino, consigliere regionale uscente, candidato con la lista del Pd è risultato il più votato: ha ottenuto 3.504 preferenze. Secondo il sindaco di Rocca Imperiale, Giuseppe Ranù, candidato nella lista dei Democratici progressisti, con 2.012 consensi. Al terzo posto, il suo avversario di sempre a Rocca Imperiale, Ferdinando Di Leo, candidato per la Casa delle Libertà, con 942 voti. Chiude questa speciale graduatoria Stefania Celeste (Ncd), brillante assessore al comune di Villapiana ma neofita della politica, che ha ottenuto 346 consensi.