Ad Altomonte il primo forno solidale pensato soprattutto per gli immigrati
Un forno a disposizione di tutti, soprattutto degli ospiti immigrati e di quanti non hanno grandi possibilità economiche. Ma anche di chi vuole sperimentare e provare il gusto di farsi da solo il pane, universalmente riconosciuto come simbolo di condivisione. C’è tutto. Dalla madia per impastare alle pale per infornare, passando dalla farina.
Parte dalla Calabria il primo esperimento di forno solidale. E parte non a caso da Altomonte, tra i borghi più belli d’Italia che da decenni punta con convinzione sulla valorizzazione della cultura e dell’arte bianca e sul recupero dei grani autoctoni.
L’iniziativa è stata presentata nel corso della 13esima edizione della Gran Festa del Pane, l’atteso appuntamento che nei giorni scorsi (29 e 30 settembre) ha richiamato nel borgo autentico di Altomonte, tantissimi appassionati ed estimatori dell’alimento principe della tavola e della dieta Mediterranea.
DONATO DA FAMIGLIA BARBIERI AL COMUNE
È stato donato dalla Famiglia dell’agrichef Enzo Barbieri, fondatore insieme a Walter Cricrì, dell’Istituto Nazionale Assaggiatori Pani (INAP) con sede ad Altomonte.
Tra gli oltre 20 inaugurati nel perimetro del Centro Storico in occasione delle primissime edizioni della Festa del Pane, il forno solidale si trova nella parte alta del borgo. Per chiunque volesse usufruirne può rivolgersi al Comune al quale sono state consegnate le chiavi.
Una nuova iniziativa che va ad impreziosire il percorso ed il progetto di responsabilità sociale che da 50 anni vede protagonista Enzo Barbieri, divenuto riferimento regionale nella promozione della ricettività turistica e dei marcatori identitari distintivi agroalimentari, nella destagionalizzazione dell’offerta e della proposta locale dei turismi, nella valorizzazione del patrimonio identitario a partire dai borghi e dalla biodiversità enogastronomica.