TREBISACCE In fila, coi motori accesi, pronte a sgommare per irrompere nell’anfiteatro del Lungomare di cui si stanno completando i lavori: sono le auto e le moto dei trebisaccesi e dei turisti che, impazienti, mordono il freno e non vedono l’ora di potersi re-impossessare del nuovo Lungomare e di asservire alle proprie esigenze gli spazi realizzati al suo interno, tutti riqualificati e tirati a nuovo grazie a un poderoso finanziamento regionale di 2milioni di euro. E’ infatti già pronta, come si evince dalle immagini, la rampa di accesso che, appena completati i lavori, dall’asfalto della strada permetterà alle auto e alle moto di accedere sul pavimento dell’anfiteatro, magari di parcheggiare con le auto o di sgommare con le moto sopra la grande “Rosa dei venti” raffigurata al centro dell’anfiteatro da un enorme mosaico e a nulla sono serviti finora i suggerimenti e gli accorati appelli di molta gente di buon senso che, dopo aver seguito con ansia e apprezzato la quantità e la qualità dei materiali utilizzati, raccomanda agli amministratori di non consentire “lo stupro” dell’anfiteatro alle auto e alle moto e di fare, almeno della parte più bella del Lungomare, una bella e ospitale isola pedonale. Certo, alla pari dei consigli disinteressati di “tanta” gente comune che gradirebbe l’isola pedonale, ci sono le pressioni dei “pochi” operatori turistici dei lidi e degli altri esercizi commerciali che premono per l’apertura alle auto e alle moto mossi dal pregiudizio che il transito dei mezzi agevola gli affari. Gli amministratori hanno però il compito di mediare le esigenze e i desiderata degli uni e degli altri e fare scelte oculate, motivate dalla “politica” che, secondo l’antico etimo greco, non è la ricerca del consenso, ma “l’arte di governare la città”. A che serve, dicono in tanti, aver realizzato un Lungomare così raffinato e di lusso, con un capitolato zeppo di materiali di pregio, con un’illuminazione dotata di diffusori luminosi a led e fornita di gestione computerizzata per il risparmio energetico, con un modernissimo impianto di filodiffusione che utilizza costosissime casse acustiche “Bose”, se poi il tutto dovrà ritornare ad essere una qualsiasi strada regalata al traffico cittadino e allo stazionamento delle auto? A questo punto si impongono scelte coraggiose che, secondo molti cittadini, potrebbero essere indirizzate da un piccolo e trasparente sondaggio fatto sul web, che darebbe ragione alla maggioranza dei trebisaccesi e scagionerebbe gli amministratori da qualsiasi responsabilità. (fonte: La Provincia di Cosenza)