*GIUSEPPE ANTONIOTTI Trasporto pubblico locale, la questione ha una genesi molto complessa la cui risoluzione non può essere demandata alle sole competenze delle amministrazioni locali. Non fosse altro perché la gestione di questo delicato e strategico settore è, in prima istanza, di competenza della Regione Calabria. La stessa che da diciotto anni, nonostante il susseguirsi di più Governi, e nonostante i ripetuti solleciti dei quali negli anni gli Esecutivi di Centro Destra si sono resi promotori, non ha mai provveduto ad avviare una ricognizione sulle reali esigenze dei territori e ad approntare un bando di gara che potesse e possa garantire un servizio davvero efficiente e calzante alle realtà urbane. Certo, è stato chiesto chiaramente a noi sindaci della Sibaritide di invertire la rotta e scoperchiare le pentole, così come è stato fatto a Cosenza-Rende, realtà sicuramente meno disagiata sul piano dei servizi. Lo faremo, cercando di assolvere a quel ruolo pionieristico che la nostra città ha assunto negli anni. Anche nella tutela del diritto alla mobilità.
È quanto ribadisce e chiarisce il sindaco Giuseppe Antoniotti intervenendo nel dibattito su un problema, quello dei trasporti, divenuto negli anni genetico e gravemente asintomatico nel governo della Regione Calabria. La riforma del trasporto pubblico regionale e locale – dichiara il Primo cittadino – doveva essere operata con i decreti legislativi 422 del 1997 e 400 del 1999. Sottolineo questo dato perché dal lontano 1997 ad oggi, in Calabria, l’applicazione di queste norme è stata puntualmente disattesa. Infatti la nostra regione, in questo arco di tempo, è stata una delle più attive sul piano legislativo senza però essere consequenziale nell’attuazione dei provvedimenti.
Già, perché in 18 anni non è stata attuata alcuna riforma che portasse a migliorare il trasporto pubblico locale, né sotto l’aspetto della efficienza né della spesa economica. Al contrario, si sono sempre attuati provvedimenti di proroga che, di fatto, hanno dilatato il periodo transitorio fissato al lontano 1999. Fino ad oggi. Da Assessore ai trasporti prima, all’inizio degli anni 2000 (quando Rossano si dotò di un proprio Piano di trasporto pubblico locale), e da Sindaco – scandisce Antoniotti - ho più volte sollecitato i vari governi regionali affinché Rossano potesse avere un servizio urbano degno di questo nome. Sottolineando sempre che le procedure di gara non avrebbero fatto altro che rendere più efficienti i servizi e adeguarli alle nuove esigenze di mobilità. Non solo. Attraverso una omogenea rimodulazione del servizio, applicato alla geografia economica e urbana della Città, in continua evoluzione, si sarebbero potuti abbattere gli sprechi. Non da ultimo, nel maggio scorso, ho sollecitato formalmente l’ex assessore al ramo trasporti della Regione Calabria affinché valutasse un potenziamento dei servizi di trasporto nella nostra Città. Richiesta, questa, rimasta priva di ogni riscontro.
Appare alquanto singolare che il Governo regionale continui a prorogare i servizi di trasporto, affidati da tempo immemorabile agli attuali gestori, senza ricorrere a gare ad evidenza pubblica. Questo – ribadisce il Sindaco Antoniotti – senza valutare gli inutili costi di servizi sovrapposti. Per i più curiosi – aggiunge il Primo cittadino – è necessario leggere l’ultima determina della Giunta Regionale, la n. 468 del 9 dicembre 2013, dove emerge, al di là delle tante proroghe che si sono susseguite in 18 anni, un affidamento sino al 31 dicembre 2015 che non tiene conto delle mutate esigenze di mobilità collettiva.
Siamo certi – conclude Antoniotti – che il nostro rappresentante in Consiglio regionale, l’on. Giuseppe Graziano, attivo e presente sulle questioni di questo territorio, saprà amplificare e dare voce a quella persistente richiesta di mobilità efficiente e utile che oggi la città di Rossano e l’intero territorio dell’Area urbana e della Sibaritide necessitano. *sindaco di Rossano