Noodles e rascateddi, sakè e vino: l'Agrichef Barbieri torna in Giappone con la cucina calabrese
L’incontro con gli studenti della Facoltà di Agraria dell'Università di Kagawa si è concentrato proprio sul "fatto a mano": dagli Sanuki Udon ai tradizionali gnocchi calabresi, entrambi espressione della cultura alimentare nata dalla farina
ALTOMONTE – Cos’hanno in comune i noodles Sanuki udon, un tipo di spaghetti spessi giapponesi originari della regione di Kagawa (anticamente chiamata Sanuki), famosi per la loro consistenza gommosa e masticabile ed i Rascateddri, gli gnocchetti calabresi che si preparano semplicemente con acqua e farina? Sicuramente la farina, ma anche una lunga storia di identità e tradizione, sapienza nelle mani e sapori ereditati, quella nipponica e quella mediterranea, il cui incontro si sta celebrando in questi giorni proprio nel Paese del Sol Levante.
Si chiama Amicialici, il programma di scambio culturale italo-giapponese incentrato sul cibo, la cultura ed il territorio, la quattro giorni che sta vedendo protagonista l’Agrichef Enzo Barbieri, insieme alla moglie Patrizia Guerzoni, di una serie di incontri e show cooking ospitati sull’isola di Ibuki, l’isola delle alici. Tra gli altri, anche con gli studenti della Facoltà di Agraria dell’Università di Kagawa.
Lasagne di pane, i rascatieddri al ragù di alici, le alici fritte con gli zafarani cruschi. Sono, queste, le ricette che l’Agrichef ha cucinato per questa nuova esperienza in Giappone, utilizzando materie prime locali e Made in Calabria, spedite direttamente da Fuscaldo, per gli speciali commensali. Enzo e Patrizia che nell’occasione hanno avviato importanti collaborazioni per scambi futuri, si sono cimentati anche nella preparazione dei tradizionali onigiri d’iroko, gli iconici triangolini di riso con base di alga nori. Il tutto è stato accompagnato dalla selezione di vini Barbieri e da sakè, la bevanda alcolica giapponese ottenuta dalla fermentazione del riso.
L’incontro con gli studenti della Facoltà di Agraria dell'Università di Kagawa si è concentrato proprio su questo: sul fatto a mano, degli Sanuki Udon e dei tradizionali gnocchi calabresi; entrambi espressione della cultura alimentare nata dalla farina e radicate nella vita quotidiana, tanto in Giappone che in Italia.
ALTRO PUNTO IN COMUNE, IL MOTTAINAI, LA LOTTA ALLO SPRECO
Le alici al centro del confronto enogastronomico tra i due Paesi ha offerto l’occasione per parlare di un altro tema caro all’esperienza Barbieri, la lotta allo spreco alimentare, in Giappone noto come mottainai. Sull'isola di Ibuki, per evitare di sprecare le grandi quantità di alici pescate in un'unica volta, vengono bollite in acqua salata in una pentola, essiccate al sole e trasformate in piccole sardine essiccate (niboshi). In Calabria si usa la salatura per conservare ed esaltare i sapori di questo pesce azzurro.