Il Comitato dei Precari Storici Unical scrive al neo-Rettore: «Un cambiamento è possibile con il dialogo»
«Rinnoviamo la nostra disponibilità al confronto e alla collaborazione, auspicando che il cammino intrapreso possa portare finalmente a un riconoscimento stabile e dignitoso del nostro lavoro e del nostro ruolo nell'università»

RENDE - Dopo la notizia dell'elezione di Gianluigi Greco a Rettore dell'Università della Calabria, giunge la lettera di Fiorenza Gonzales, del Comitato dei Precari Storici Unical, indirizzata proprio al neo-Magnifico Rettore.
«Desideriamo innanzitutto esprimere la nostra sincera soddisfazione per la Sua nomina a Rettore. Siamo felici che alla guida dell'Ateneo ci sia ora una figura giovane, preparata e attenta alle dinamiche reali che attraversano il mondo universitario, anche nei suoi aspetti più complessi e meno visibili».
«In particolare, come gruppo di precari storici, riteniamo significativo e incoraggiante il fatto che Lei abbia più volte dimostrato attenzione verso la nostra condizione, riconoscendo i disagi e le difficoltà che viviamo da anni, ma anche la dedizione, la professionalità e il contributo costante che continuiamo a offrire alla vita accademica».
«L'abbiamo incontrata in più occasioni, e in quei momenti abbiamo percepito una reale disponibilità all'ascolto e una volontà concreta di avviare un percorso che riconosca il nostro ruolo e porti finalmente a soluzioni strutturali. Le rassicurazioni da Lei espresse in quelle sedi ci hanno dato fiducia, e ci auguriamo che possano tradursi in azioni tangibili e condivise».
«Siamo consapevoli delle difficoltà e delle complessità che attendono il Suo mandato, ma crediamo che un cambiamento sia possibile anche grazie all'apertura e al dialogo che Lei ha dimostrato di voler instaurare. Con l'augurio di buon lavoro, rinnoviamo la nostra disponibilità al confronto e alla collaborazione, auspicando che il cammino intrapreso possa portare finalmente a un riconoscimento stabile e dignitoso del nostro lavoro e del nostro ruolo nell'università» conclude.