Allarme spopolamento in Calabria: «Abbiamo perso un’intera città»
Le Pro Loco di Corigliano-Rossano: «Le misure per i giovani sono un’aspirina per un’emorragia»

CORIGLIANO-ROSSANO– «Leggere che il nostro territorio, la Calabria del Nord-Est, ha perso in cinque anni l’equivalente di un’intera città non è solo un dato statistico, è un certificato di resa che non possiamo e non vogliamo firmare».
Con queste parole Federico Smurra e Valeria Capalbo, presidenti delle Pro Loco di Corigliano-Rossano, lanciano l’allarme sul drammatico fenomeno dello spopolamento che sta desertificando l’area.
«Da anni assistiamo a questa lenta agonia – dichiarano – ma è ora di dirlo con chiarezza: la responsabilità principale risiede nell’assoluta inadeguatezza delle politiche a sostegno delle nuove generazioni. Non possiamo continuare a pensare di fermare questa emorragia con misure tampone, con bonus una tantum o con iniziative sporadiche che non creano un futuro stabile e concreto».
Secondo i due presidenti, il problema nasce alla radice: «Un giovane non lascia la propria terra a cuor leggero. Lo fa perché qui non vede prospettive, non trova un lavoro qualificato e dignitoso, non ha accesso a servizi essenziali che altrove sono la normalità e, soprattutto, non si sente parte di un progetto di sviluppo a lungo termine. Non basta incentivare l’apertura di una partita IVA se poi il tessuto economico, burocratico e infrastrutturale rema contro. Non basta parlare di ‘ritorno delle intelligenze’ se non creiamo le condizioni affinché quelle stesse intelligenze possano esprimersi e prosperare qui».
Lo spopolamento, aggiungono, «non è solo una perdita demografica, è la cancellazione della nostra identità, la fine delle nostre comunità. Ogni giovane che parte porta con sé un pezzo del nostro futuro».
Da qui la proposta: «È il momento di smettere con gli annunci e di avviare un vero e proprio ‘Patto Territoriale per il Futuro’. Chiediamo a tutte le istituzioni, dal livello comunale a quello regionale, alle associazioni di categoria e al mondo dell’impresa, di sedersi a un tavolo permanente. Non per discutere dell’emergenza, ma per pianificare il futuro con investimenti strutturali».
Le Pro Loco indicano alcune misure prioritarie: fiscalità di vantaggio per le aziende che assumono giovani a tempo indeterminato, accesso al credito semplificato per le startup innovative, potenziamento delle infrastrutture digitali e dei trasporti, e una forte connessione tra scuola e mercato del lavoro locale.
«Senza un’inversione di rotta coraggiosa e immediata – concludono Smurra e Capalbo – i nostri borghi diventeranno splendidi dormitori per turisti estivi, ma senza anima per il resto dell’anno. E noi abbiamo il dovere di lottare per l’anima del nostro territorio”.