Amendolara ricorda Ilaria Gentile con la prima edizione del premio nazionale "L'Albero della Memoria"
L'importante appuntamento è previsto per mercoledì 18 dicembre alle ore 18.00 all'interno della Chiesa del caratteristico Convento dei Domenicani
AMENDOLARA - C'è grande fervore e attesa per la Prima Edizione del Premio Nazionale "L'Albero della Memoria" in memoria della dottoressa Ilaria Gentile, evento che vede il patrocinio della Regione Calabria, della Diocesi di Cassano all'Jonio, del Comune di Amendolara, della Casa Protetta per Anziani Villa Azzurra, della Banca Mediocrati- Gruppo Iccrea, di Webuil, dell'Istituto comprensivo di Amendolara, Oriolo e Roseto Capo Spulico, di Gaudioso Catering.
L'importante appuntamento è previsto per mercoledì 18 dicembre alle ore 18.00 in coincidenza con il terzo anniversario del ritorno alla Casa del Padre dell'indimenticabile ex amministratrice comunale, all'interno della Chiesa del caratteristico Convento dei Domenicani, risalente al 1500, nel rione Timpone, nel Capoluogo amendolarese.
Un'attenta e qualificata giuria composta da cinquanta saggi, tra cui docenti universitari, scrittori, poeti, letterati, giornalisti e saggisti, all'unanimità ha deciso di assegnare l'ambito riconoscimento al Vescovo di Cassano Jonio nonché vice Presidente della Cei, Monsignor Francesco Savino per essere «infaticabile Profeta della Parola di Dio e diletto Servo della Chiesa cattolica, per la sua certosina, tenace e costante azione ed opera quotidiana a tutela e difesa dell'esistenza, sempre al centro, mettendoci la faccia, di ogni vertenza a custodia, protezione e salvaguardia della salute umana, dei fragili e del bene comune, affinché nessuno resta indietro, con l'augurio e l'auspicio che il Signore possa accendere sempre più in lui il fuoco della vita».
Il Vescovo fatto Popolo, come è sua consuetudine porgere la mano agli ammalati, è stato peraltro molto vicino alla giovane 33enne, della quale ha seguito da padre fedele, l'excursus della sua malattia. Ilaria Gentile, amica, figlia, sorella, mamma e moglie esemplare, dopo aver lottato quasi tre anni per la vita, si è spenta all'Ospedale "Madonna delle Grazie" di Matera a causa di un male incurabile. Il suo ricordo però, resta indelebile nel cuore dei famigliari e di quanti l'hanno conosciuta e apprezzata. Assai toccante e significativa la sua ultima frase, pronunciata davanti a medici, infermieri e amici, che non hanno trattenuto le lacrime, un attimo prima che chiudesse gli occhi.
«Lassù il Cielo è di un azzurro bellissimo. C'è san Francesco e san Michele». Detto questo spirò. Segno tangibile della sua grande ammirazione verso il Signore. In una confessione resa nota post mortem, da uno dei suoi padri spirituali nonché grande amico, don Nicola Arcuri, allora parroco della Parrocchia Madonna della Salute di Amendolara Marina, attualmente Rettore della Basilica di Cassano Jonio, Ilaria ebbe a dire: «Don Nicola mi affido totalmente al Signore, Lui può far di me qualsiasi cosa. Se dovesse decidere di chiamarmi a sé, non chiedo nulla, ma solo di far star bene mia figlia Ohana, (che aveva un anno e undici mesi quando è deceduta l'amata mamma), e di chiedere ai miei amici di costituire a mio nome un Gruppo di Preghiera». Cosa che è stata fatta.
A monsignor Francesco Raffaele Gimigliano, parroco di Roseto Capo Spulico, altro suo fido confessore, sempre presente nel periodo di dura prova, Ilaria tre giorni prima di passare a miglior vita, mentre stava per partire per la Città dei Sassi per essere ricoverata, "confessò" che non sarebbe più tornata a casa e che il suo pensiero era la dolce Ohana che sarebbe rimasta senza mamma. Discorso che fece in più occasioni anche a don Luca Pitrelli, parroco di Albidona, suo vicino di casa, con cui si è cresciuta. Ilaria aveva una grande e provata fede, che l'ha spinse due mesi prima della morte, seppur visibilmente sofferente a fare un lungo viaggio in autobus e nave, con la figlia, a Medjugorje per «andare a salutare la Madonna».
Un gruppo di giovani nei mesi scorsi per ricordarla, ha deciso autofinanziandosi, di aprire un Polo Socio Culturale, Ricreativo, Sportivo e di Volontariato Aps- Ets in Corso Umberto I ad Amendolara Centro, che porta il nome dell'incancellabile donna, che nella sua breve esistenza non ha mai fatto mancare il suo sostegno ai più deboli e fragili, sia in qualità di educatrice alla Casa Protetta per Anziani "Villa Azzurra" con sede a Roseto Capo Spulico, sia nei pochi mesi in cui è stata Assessore comunale alla Cultura, Pubblica istruzione e famiglia, facendosi sempre apprezzare per la predilezione verso il prossimo. Il compianto sindaco Pasquale Aprile, dopo poche settimane dalla dipartita della giovane esponente del suo esecutivo, ha deciso di dedicarle la sala della giunta, che si trova al primo piano del Palazzo di città, accanto alla stanza del primo cittadino.
La Prima Edizione del Premio "L'Albero della Vita", andrà a Monsignor Francesco Savino anche
«per il suo grande impegno a favore degli ammalati, delle persone sole, dei fragili, degli umili, degli ultimi, di chi non ha voce, di chi lotta per la vita in un letto di casa o di Ospedale».
La giuria nell'indicare il suo nome, non ha dimenticato «la sua opera e azione a tutela della vita, ben risaputa in tutt'Italia, dove viene ammirata e apprezzata. La Fondazione "Opera Santi Medici Cosma e Damiano Bitonto Onlus", fondata da don Ciccio nel novembre del 1993 e l'Hospice Centro di cure palliative "Aurelio Marena", anch'esso situato nella ridente cittadina pugliese dove è stato parroco per anni, sono il fulgido esempio del suo impegno a tutela della vita. Il Magnifico Rettore dell'Università "Aldo Moro" di Bari, Prof. Antonio Felice Uricchio, nel giorno in cui, era il 15 Febbraio del 2019 nell'Aula Magna De Benedictis, ha conferito a Mons. Savino la Laurea honoris causa Magistrale in Medicina e Chirurgia esclamò: «Ha saputo costruire una rete di carattere sociale e di affetti, ponendo al centro l'uomo».
Questa "mission" ha toccato il cuore della Giuria nonché dei giovani che fanno parte del Polo "Ilaria Gentile", che mercoledì omaggeranno l'alto presule bitontino. La giornata denominata "Con Ilaria nel cuore", prevede alle ore 18.00 nel Convento dei Domenicani, la Santa Messa presieduta da Monsignor Francesco Savino, concelebrata con i parroci cittadini don Vincenzo Santalucia e don Nicola Mobilio, a seguire i saluti istituzionali del sindaco Arch. Maria Rita Acciardi e delle Autorità presenti, la
consegna del Premio a Mons. Francesco Savino e alle ore 20.00 in Corso Umberto I,17, il taglio del nastro e la benedizione della sede della La Casa delle Associazioni "Ilaria Gentile" Aps Ets in...formAZione.
Dulcis in fundo, un ricco buffet di benvenuto e di ringraziamento.
Saranno presenti Autorità religiose, scolastiche, civili, politiche, imprenditoriali, e militari, alle quali sarà donata una targa per «essersi distinti nel settore in cui operano».