Crisi idrica a Lauropoli, Articolo Ventuno rilancia l’allarme
Il movimento politico-culturale cassanese: «Destinare i fondi per il rifacimento delle reti idriche e fognarie»
CASSANO JONIO - In queste ore, molte famiglie di Lauropoli e delle contrade circostanti stanno affrontando enormi disagi a causa dell’interruzione del rifornimento idrico, provocata dalla rottura della rete che alimenta i serbatoi di Cassano.
Sull’argomento è tornato Articolo Ventuno: «Al di là delle consuete sceneggiate del sindaco Papasso, che questa mattina si è presentato nei pressi dello scavo di via Amendola con la paletta dei vigili in mano affaccendato a regolare il traffico – mostrando ancora una volta la sua più totale inadeguatezza a ricoprire un ruolo istituzionale – non possiamo che riconoscere l’impegno concreto della macchina comunale. Non c’è motivo di dubitare dell’efficienza e del massimo impegno profuso dai tecnici e dagli operai comunali, che, come apprendiamo dalle comunicazioni ufficiali, stanno lavorando senza sosta per risolvere il disservizio. Il loro impegno è encomiabile e merita il nostro più sentito ringraziamento. Tuttavia, quanto accaduto solleva due importanti riflessioni».
Inizia così la disamina: «La prima riguarda l’acqua: un elemento che troppo spesso diamo per scontato, ma che oggi, nella sua assenza, mette in ginocchio intere famiglie. La sua mancanza, indipendentemente dal fatto che si tratti di poche o tante ore come in questo caso, non incide tanto sulla possibilità di bere o cucinare, ma soprattutto sulla stessa igiene personale e familiare. In un contesto dove l’accesso a servizi igienici funzionali è una necessità primaria, il disagio diventa ancora più grave, soprattutto per le famiglie con bambini piccoli e anziani, che hanno esigenze particolari di cura e igiene. È inaccettabile che intere comunità restino senza acqua per così tante ore, un disagio che, seppur temporaneo, incide profondamente sulla qualità della vita e sul benessere delle persone. Il secondo tema riguarda lo stato delle reti idriche e fognarie. Sebbene è vero che le rotture siano avvenute su una condotta adduttrice vetusta e malconcia di competenza della Sorical, ci domandiamo: come sta la rete comunale, quella che porta l’acqua nelle nostre case? E quella fognaria? Siamo davvero sicuri che non presentino le stesse problematiche dovute al tempo? La continua necessità di riparazioni sul territorio non lascia certo supporre che le reti comunali siano in uno stato migliore».
Poi, l’amara conclusione: «Perché allora, mentre si spendono milioni di euro per asfaltare strade, non si destina una parte di questi fondi per il rifacimento delle reti idriche e fognarie, che sono la vera colonna portante del nostro benessere quotidiano? In conclusione, questo spiacevole episodio evidenzia con chiarezza la necessità di un intervento serio e strutturato per ammodernare le infrastrutture vitali del nostro territorio. La "bellezza" delle strade, che oggi vediamo ricoperte da uno strato di asfalto nero smagliante, non basta se sotto non c’è una rete adeguata a garantire i servizi essenziali. Non possiamo più permetterci di rimandare».