54 minuti fa:L'importanza del progetto Baker Hughes: una visione tecnica ed emotiva
4 ore fa:La Pallavolo Rossano continua a volare nella serie C femminile 
9 ore fa:Dalla Germania a Paludi in bici per riabbracciare i nonni
3 ore fa:Corigliano-Rossano: Francesco Calabrò alla guida di unalottaxlavita
10 ore fa:Incidente a Cassano jonio: giovane centauro in condizioni critiche
8 ore fa:Opposizione su BH: «La presidente del consiglio Madeo continua ad essere di parte»
5 ore fa:BH, Flavio Stasi: «Senza scaricabarile staremmo parlando d'altro»
23 ore fa:Ancora bel tempo sulla Sibaritide ma la siccità preoccupa gli agricoltori
7 ore fa:Cosa si dice nella Calabria del nord-est: una settimana di notizie
6 ore fa:Sequestrarono e rapinarono una 69enne: in manette un uomo e una donna 

Pensava fosse stato morso da un biacco e invece era una rara vipera melanica: paura per un uomo

1 minuti di lettura

SILA - Disavventura nel Parco Nazionale della Sila per un uomo, che è stato morso da un rettile tutto nero a un arto inferiore. Le temperature miti, i primi funghi di stagione e comunque la voglia di una passeggiata nelle amene foreste silane, portano innumerevoli persone a frequentare l’altipiano, ragion per cui l’uomo stava camminando in un’area boschiva nel Parco Nazionale della Sila a circa 1400 m di quota, quando improvvisamente si è accorto del forte pizzicotto e dell’immediato bruciore, notando un rettile completamente nero tra i piedi.

Recatosi subito presso l’ospedale di San Giovanni in Fiore, sono stati presi i contatti con Gianluca Congi, organico al Corpo di Polizia Provinciale, che pur se libero dal servizio si è recato immediatamente presso il pronto soccorso per visionare il serpente. Quello che inizialmente si pensava fosse solo un Biacco nero o Carbonaro (Hierophis viridiflavus carbonarius) si è rivelato poi essere un adulto di Vipera meridionale (Vipera aspis hugyi) melanica, cioè tutta nera.

Un caso singolare che però ha consentito ai sanitari e al centro antiveleni di riferimento di indirizzarsi sulla giusta strada, trattando il morso come quello di un viperide e non di un colubride (in quest’ultimo caso innocuo). L’uomo, dopo qualche ora ha manifestato una certa sintomatologia perciò è stato ricoverato e tenuto sotto osservazione per alcuni giorni, sta meglio, è stata necessaria la somministrazione del siero antiofidico.

Per Gianluca Congi, che recentemente ha seguito un corso di aggiornamento in erpetologia sui rettili italiani e che da tanti anni collabora con vari esperti della materia e salva serpenti, anche velenosi, che incautamente entrano in contatto con ambienti frequentati dall’uomo, il serpente responsabile del morso è stata appunto quella che gli anziani del posto chiamavano un tempo la “vipera nera della Sila” ovvero un adulto di vipera meridionale affetta da un eccesso di pigmentazione nera meglio noto come melanismo, fenomeno derivante da caratteri ereditari che si manifestano in seguito a dei fattori specifici e che poi porta a individui melanici o melanotici. Le spoglie del rettile sono state consegnate all’Università della Calabria per le attività scientifiche del caso.

Si raccomanda sempre massima prudenza all’interno degli ambienti naturali e specialmente dove si mettono le mani e dove si cammina, facendo sempre la massima attenzione.

Luigia Marra
Autore: Luigia Marra

Mi sono diplomata al Liceo Classico San Nilo di Rossano, conseguo la laurea in Lettere e Beni Culturali e successivamente la magistrale in Filologia Moderna presso Università della Calabria. Amo ascoltare ed osservare attentamente la realtà di tutti i giorni. Molto caotica e confusionaria, ma ricca di storie, avvenimenti e notizie che meritano di essere raccontate.