San Basile: compie dieci anni il progetto d'accoglienza e integrazione
Il Sai si prepara a festeggiare l'importante compleanno il 19 luglio. Accolte 162 persone da 14 paesi diversi
SAN BASILE - Dieci anni di impegno, accoglienza e integrazione che ha reso San Basile spazio aperto alla multiculturalità, casa e rifugio per tanti uomini, donne, bambini, famiglie, fuggite dai contesti più problematici del mondo che qui hanno trovato una casa sicura, aperta e solidale.
Il progetto Sai, il sistema di accoglienza e integrazione, gestito dall'associazione don Vincenzo Matrangolo, presieduta da Giovanni Manoccio, e affidato nella comunità arbereshe del Pollino al coordinamento di Caterina Pugliese, si prepara a celebrare il decennale, facendo un bilancio di questi primi due lustri di attività.
Sono 162 le persone accolte dal 2014 ad oggi: uomini, donne, bambini, famiglie che hanno beneficiato dei servizi messi in campo dal personale che da anni si avvicenda all'interno dello spazio messo a disposizione dell'amministrazione comunale di San Basile. Prima con il sindaco Vincenzo Tamburi e oggi con il consolidato rapporto con la nuova amministrazione guidata dal neo sindaco Filippo Tocci che ha già confermato di voler continuare l'esperienza intrapresa dal suo predecessore.
Popoli in arrivo da 14 nazionalità diverse (Afghanistan, Tunisia, Marocco, Nigeria, Iraq, Somalia, Ghana, Siria, Pakistan, Palestina, Bangladesh, Gambia, Senegal, Costa d'Avorio) che hanno trovato a San Basile una comunità aperta al confronto e all'accoglienza, che ha saputo integrarsi e aprire le porte a chi è stato costretto a lasciare affetti e luoghi di nascita per fuggire da contesti problematici, di povertà, conflitti e desertificazione.
Un compleanno importante che il Sai di San Basile si prepara a festeggiare con un evento pubblico il 19 luglio anche per approfondire le tematiche dell'integrazione che negli anni hanno portato sviluppo e coesione sociale. «Celebriamo quest'anno un traguardo importante, 10 anni di impegno e dedizione - ha commentato Caterina Pugliese, coordinatrice della struttura di accoglienza di San Basile - Grazie al supporto costante dei professionisti che formano l'quipe, che lavorano accanto ai beneficiari accolti, gli stessi possono guardare al futuro con rinnovata speranza. Il nostro impegno non è mai venuto meno, neppure nei momenti più difficili, e siamo determinati come dal primo giorno a continuare su questa strada convinti che, insieme, possiamo costruire una società sempre più accogliente».