A Roseto Capo Spulico gli studenti diventano sentinelle del mare
Nel borgo che affaccia sullo Jonio l'educazione ambientale parte dai più piccoli
ROSETO CAPO SPULICO - Conoscere il mare e la sua affascinante biodiversità per accostarsi sempre di più alle buone pratiche della salvaguardia e della tutela di questo inestimabile patrimonio: è stato il leit motivdell’incontro tenutosi nella mattinata di venerdì 24 novembre nell’Antico Granaio sul Lungomare di Roseto Capo Spulico, dal titolo “Importanza della biodiversità marina e strategie di tutela ambientale”.
L’iniziativa, promossa dall’Associazione di Promozione Sociale “Mediterraneo Interiore”, guidata dal consigliere parlamentare Antonio Pagano, in collaborazione con il Comune di Roseto Capo Spulico e l’Università degli Studi di Bari – dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie ed Ambiente, ha visto la partecipazione dei giovanissimi studenti frequentanti la Scuola Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Comprensivo di Amendolara-Oriolo-Roseto Capo Spulico. Si sono alternati – stimolati dal giornalista e direttore di Paese24.it, Vincenzo La Camera - gli interventi di tre biologhe marine, intervallati dagli spunti di riflessione del sindaco di Roseto, Rosanna Mazzia e del dirigente scolastico, Sergio Scibilia.
Dopo l’introduzione del preside Scibilia che ha posto l’accento sull’importanza che rivestono nelle scuole le iniziative di educazione ambientale marina e terrestre, è toccato alla responsabile scientifica di “Mediterraneo Interiore”, la biologa marina Felicetta Mazzei, tracciare il percorso intrapreso dall’Associazione in tema di tutela del mare con il coinvolgimento delle istituzioni: sinergia che ha portato alla realizzazione del progetto unico nel suo genere di salvaguardia della biodiversità marina mediante il contrasto alla pesca a strascico illegale con la posa di dissuasori al largo della costa di Montegiordano. Di questo progetto, denominato Pro.Bio.Mar. (Protezione Biodiversità Marina) ne ha tracciato le caratteristiche la biologa marina e ricercatrice dell’Università di Bari, Carlotta Nonnis Marzano, la quale ha spiegato ai ragazzi le cause che possono portare ad un grave danneggiamento dei fondali marini e quindi della biodiversità tra flora e fauna.
La pesca a strascico, certamente, tra le cause dirette ma anche il surriscaldamento del pianeta e la famigerata plastica gettata o trascinata in mare, tra le cause dirette.La sindaca Rosanna Mazzia, apprezzando il progetto Pro.Bio.Mar., ha teso la mano perché la stessa iniziativa possa realizzarsi anche a Roseto per arricchire un percorso di tutela e valorizzazione del mare già avviato e che vede il comune federiciano particolarmente attivo nelle best practices di fruizione del mare, non solo nel suo aspetto puramente ricreativo, ma anche come macro attrattore turistico per una economia locale ecosostenibile.
La biologa marina e ricercatrice Martina Mazzetti, anch’ella dell’Università di Bari, ha coinvolto gli studenti in un viaggio alla scoperta della biodiversità del mare, tra le numerose specie che abitano i fondali tra plancton, pesci, molluschi, alghe e piante; raccontando, tra le altre cose, ai ragazzi, delle praterie di Posidonia oceanica e Cymodocea nodosa ampiamente diffuse nei fondali del Mediterraneo e purtroppo vittime della pesca a strascico illegale che le sradica letteralmente. La dottoressa Mazzetti ha illustrato pure il lavoro della biologa marina tra immersioni (con foto e video di quelle realizzate da lei stessa nelle acque di Montegiordano per il progetto Pro.Bio.Mar.), campionamenti e attività di laboratorio. Intanto, i dissuasori cheverranno calati al largo di Montegiordano (dove il progetto Pro.Bio.Mar. è stato illustrato la settimana scorsa), verranno monitorati nel tempo per capire come influiranno sul contrasto alla pesca a strascico e quindi sul conseguente ripristino della biodiversità e sul ripopolamento del mare a vantaggio della pesca artigianale e perciò dei pescatori locali. L’incontro si è concluso con le interessanti domande degli studenti – le vere sentinelle del mare - guidati dal professor Emilio Mormandi, sostenitore del progetto Pro.Bio.Mar.
Una corretta educazione ambientale, partendo dalle nuove generazioni, per poter fruire correttamente del mare, senza sfruttarlo per meri interessi economici. Una presa di coscienza dell’enorme potenzialità di questo tesoro blu da salvaguardare e tutelare al fine di renderlo definitivamente il motore trainante per uno sviluppo ecosostenibile del territorio: questo il messaggio che vuole lanciare il progetto Pro.Bio.Mar. e la coinvolgente giornata di sensibilizzazione tenutasi a Roseto Capo Spulico.