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I 30 anni dell'Ente Parco Nazionale del Pollino con un evento dell'associazione GradoZero

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CASTROVILLARI - Un territorio e un Parco che ha fatto passi da gigante da quando quel rogo, appiccato nel povero esemplare di pino (Zì Peppe) che ora ha ricevuto il riconoscimento Unesco, aveva messo tutti in allarme.

«Quando nel 2019 - ricordano in una nota - iniziammo la programmazione dell'associazione GradoZero, già pensando di proporre itinerari su percorsi diversi da quelli classici e più "ricercati", individuammo subito questo come primo appuntamento: "per prima cosa dobbiamo andare da Zì Peppe". Un po' come se ci presentassimo di fronte a quello che fu scelto come simbolo del Parco a chiedere il permesso di poter parlare a nome suo dell'area protetta più grande d'Italia e di far vivere e provare in essa gli sport outdoor che contraddistinguono la nostra azione sul territorio. E dopo la prima volta, perché non rinnovare ogni anno questa sorta di rito che si è venuto a creare e che, in realtà, è diventato molto più di questo? Così è stato».

«Molto più di questo, perché ogni volta, ogni singola volta che si arriva di fronte a quel che rimane di Zì Peppe, un esemplare di pino loricato quasi millenario chiamato anche il Pino della Grande Porta, ci chiediamo quanto stupidi gli uomini possono diventare per far interesse ai propri comodi. Raccontiamo la sua storia per far sì che contro uno che la pensi in modo egoistico e scellerato, ce ne siano altri 10, 100, 1000 che invece riescano a fermarlo, o meglio ancora prima di fermarlo ad educarlo, raccontandogli e spiegandogli quanto importante è avere un proprio ruolo nella tutela delle meraviglie che abbiamo intorno. Quanti ne serviranno ancora? Noi da bravi calabresi (ma non solo) abbiamo la testa dura e insistiamo».

L'evento #nuisimozipeppe, giunto alla quinta edizione, è diventato un simbolo concreto e quest'anno lo è ancor di più perché si celebrano i 30 anni del Parco del Pollino e della Legge quadro sulle aree protette.

«Nel mondo - proseguono - qualcosa si muove: la Commissione europea ha adottato il 20 maggio 2020 la nuova Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 che tra le altre cose prevede di raggiungere almeno il 30% della propria superficie terrestre quale area  protetta, e il 30% della corrispettiva superficie marina. L'Italia ha concretizzato delle modifiche importanti dal punto di vista legislativo: nel 2015 ha inserito il titolo "Delitti contro l'ambiente" nel codice penale, e nel 2022 il tema della "tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli animali" è entrata tra i principi fondamentali della Carta costituzionale. Nel contesto pratico però spesso ancora aspettiamo dei risultati convincenti. Noi crediamo di poter aiutare a fare la differenza parlando con gli altri di questo Parco, proponendo di viverlo insieme a noi tra i suoi sentieri o sulle sue vie d'arrampicata, collaborando e incontrando le sue tante valide realtà, favorendo la cultura dell'outdoor nei ragazzi e nelle ragazze. Consapevoli che è l'esperienza sul e nel territorio che meglio di tutto contribuisce a comprenderlo al meglio e rispettarlo. Tutto questo è #nuisimozipeppe».

E concludono: «Vogliamo dirlo e ribadirlo qui come ogni volta, pensando magari che anche chi quel giorno compì quel gesto folle leggerà queste parole: il Pino della Grande Porta, nonostante la sua uccisione, è diventato, ancor più fermamente, il simbolo di un territorio che ci crede. Un simbolo di un territorio che sa di essere unico, #nuisimozipeppe».

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.