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Raccolta dei rifiuti marini nella riserva della foce del fiume Crati: il 60% è plastica

3 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - Anche per il 2023 l’Ente gestore delle Riserve-Amici della Terra, ha portato avanti l’attività di beach litter nella Riserva e Zsc (Zona Speciale di Conservazione), Foce del fiume Crati, per come da Protocollo, in modo costante e continuativo a cadenza annuale nel periodo primaverile-estivo.

L’attività ha previsto la rimozione del rifiuto antropogeno spiaggiato in tutta l’area litoranea della Riserva e sulla fascia costiera ricadente esclusivamente nella Zsc, localizzata fuori dal perimetro della Riserva, nel territorio del comune di Corigliano-Rossano.

Oltre al rifiuto spiaggiato sono stati rimossi anche i rifiuti ingombranti presenti nelle aree oggetto di intervento, dove i rifiuti raccolti sono stati conferiti, dietro autorizzazione, ai centri raccolta delle Amministrazioni comunali di Cassano Jonio e Corigliano-Rossano.

La raccolta manuale del beach litter (o rifiuti marini) è un metodo efficace per ridurre le quantità di rifiuti marini presenti lungo le coste sabbiose, aste e foci fluviali. La possibilità di effettuare una selezione del materiale durante le operazioni, limitando la raccolta ai soli rifiuti antropici e lasciando sul posto materiale naturale organico, indispensabile per il mantenimento dei sistemi naturali costieri, rende questo metodo ecologicamente sostenibile.

L’attività condotta, attraverso azioni integrative alla rimozione dei rifiuti, si prefigge, mediante l’applicazione di un Protocollo scientifico, di determinare: il Campionamento “Standing Stock: serve a conoscere esclusivamente la quantità di rifiuto presente in un dato momento dell’anno e soprattutto la tipologia di questo rifiuto; il Campionamento “Accumulation Survey”: utilizzato per valutare i regimi di accumulo durante l’anno e individuare le dinamiche di spiaggiamento delle diverse tipologie di rifiuto; l’Analisi degli impatti sulla biodiversità e sugli habitat: finalizzata a determinare l’impatto di intrappolamento, di soffocamento e di avvelenamento da parte degli organismi (insetti, rettili, uccelli), delle meso e macro-plastiche spiaggiate; la composizione e numerosità di organismi impattati (intrappolati, avvelenati, soffocati); la ricchezza e diversità di specie presenti.

I dati 2023 dell’attività del beach litter

Analizzando i quantitativi raccolti nella stagione 2023 si stima una raccolta totale di rifiuti spiaggiati pari a Kg 252,02 cosi classificati: Plastica (prevalentemente contenitori quali bottiglie e recipienti vari) 60%; Polistirolo (soprattutto frammenti di varie dimensioni) 20%; Vetro (prevalentemente contenitori quali bottiglie e recipienti vari) 10%; Metallo (lattine e parti di utensili di varie dimensioni) 5%; Altro (piccoli frammenti di plastica, ceramica, gomma, legno, metallo) 5%.

Dal confronto con la stagione 2022 si denota un aumento della percentuale relativa ai contenitori in plastica, mentre si mantiene in equilibrio il materiale rappresentato dai contenitori in vetro ed in polistirolo e diminuisce la percentuale rappresentata dal metallo e dalla voce “altro” ossia prevalentemente frammenti e parti di materiale plastico, gomma, legno, metallo).

Per quanto riguarda la tipologia di rifiuto ingombrante si tratta in genere prevalentemente di carcasse di elettrodomestici (frigoriferi, congelatori, scaldabagno), pneumatici, bombole gas, grossi frammenti di utensili in plastica. La tipologia di questi ultimi è confrontabile negli ultimi due anni sia per classificazione che per quantitativo (una decina di pezzi raccolti).

La differenza sostanziale nel confronto della raccolta degli ultimi due anni è rappresentata dal quantitativo che per il 2023 vede un “raddoppio” rispetto al 2022, ossia 252,02 Kg a fronte di 120,08 Kg del 2022.

L’aspetto che ha influito in maniera determinante a questo aumento del quantitativo di rifiuti dal 2022 al 2023, è rappresentato dalle condizioni meteorologiche che durante il periodo autunno- invernale, ma anche primaverile, ha visto protrarsi una intensa e duratura piovosità che si traduce in piene del fiume e mareggiate che favoriscono il trasporto di materiali in sospensione sia via fiume che per mare.

Questa attività messa in atto ed attuata dall’Ente gestore delle Riserve del Lago di Tarsia e della Foce del Crati-Amici della Terra Italia, ha preso avvio con il Progetto finanziato dal Dipartimento Ambiente e Territorio della Regione Calabria nell’ambito del PO Calabria, FESR-FSE 2014-2020, Azione 6.5.A.1 – Sub 2 e che ha portato, altresì, alla realizzazione del primo “Manuale per la gestione sostenibile del rifiuto antropogeno spiaggiato” e all’interessante e straordinario ritrovamento di un coleottero, Amblyderus brunneus (Pic, 1893), endemismo calabro-siculo, molto raro e localizzato, che finora era noto in base a due soli ritrovamenti, uno alla fine dell’800 in Calabria e uno senza data in Sicilia. Al genere Amblyderus risultano segnalate soltanto due specie per la fauna italiana. Amblyderus brunneus è stata descritta da Pic nel 1893 (collezione Pic, Museo di Storia Naturale di Parigi) su un solo esemplare di "Calabria", senza indicazione della località. In seguito, Bucciarelli esaminò un esemplare di Messina (di cui ignora la data di ritrovamento).

Nessun altro esemplare di questa rarissima specie ci risulta finora segnalato per l’Italia, a parte i tre esemplari rinvenuti nell’ambito della presente ricerca.

Raffronto con i dati di altre aree della Calabria

Infine per il numero di reperti spiaggiati rinvenuti, pur essendo state utilizzate metriche di misurazione differenti (lineare a livello regionale e in termini di estensione superficiale per il presente rapporto), considerando la profondità delle spiagge del litorale jonico (compresa tra 10 e 50 metri) è possibile affermare che i nostri dati rientrano nella media regionale dei mari di Calabria.

Sul portale delle Riserve www.riservetarsiacrati.it sono visualizzabili i grafici sintetizzanti i risultati dell’attività.

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.