Ennesima aggressione al pronto soccorso di Corigliano. Per la Cgil «è necessaria la vigilanza»
I sindacalisti denunciano: «I cittadini si sentono sempre più abbandonati e non assistiti, soprattutto nei momenti del bisogno. Tale sensazione, talvolta, si traduce in gesti inconsulti»
CORIGLIANO-ROSSANO - «È così elevato il numero di episodi di violenza che si stanno consumando ai danni delle strutture e degli Operatori della Sanità Pubblica, che si rischia di non valutarne la gravità. In realtà, l’ennesimo caso di aggressione e di violenza che nelle scorse ore ha prodotto danneggiamenti ad attrezzature e locali del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Corigliano, nonché alcuni feriti – fortunatamente lievi – fra Medici ed Infermieri di turno, è indice della scarsa sicurezza in cui sono costretti ad operare gli addetti alla Sanità Pubblica all’interno delle strutture sanitarie».
È quanto scrivono in una nota stampa congiunta Alessandra Baldari, Segretaria Generale Fp Cgil Calabria, Vincenzo Casciaro Segretario Generale Fp Cgil Pollino Sibaritide Tirreno e Giuseppe Guido, Segretario Generale Cgil Pollino Sibaritide Tirreno.
«L’ennesima dimostrazione di disorganizzazione, inefficienza e cattiva gestione della Sanità calabrese. L’episodio accaduto al Pronto Soccorso di Corigliano, in effetti non va considerato a sé stante, ma collocato nel contesto più complessivo della debolezza del sistema, e più in generale della scarsità di risultati finora prodotti dalle politiche messe in campo dal Presidente-Commissario Occhiuto.
Il ripetersi di episodi di aggressione al Personale e alle strutture sanitarie, sia che si tratti di Pronto Soccorso, sia che si tratti di autoambulanze, è ormai cronaca quotidiana».
«Più volte abbiamo denunciato le condizioni di insicurezza e precarietà, in cui sono costretti ad intervenire gli Operatori della Sanità calabrese. Ogni episodio del genere che si verifica, conferma la sfiducia di una popolazione sempre più insicura, scettica e preoccupata, per un sistema sanitario che più non garantisce ai comuni Cittadini il primario diritto alla sanità. Abbiamo l’impressione che i due anni da Commissario all’emergenza sanitaria del Presidente Occhiuto, siano trascorsi inutilmente, senza che ci sia stato un miglioramento effettivo».
«Anzi, dobbiamo constatare che è aumentata la sfiducia dei Cittadini verso un sistema che continua ad allontanarsi dal bisogno, che ha abbassato ulteriormente i Lea e che non sa più essere attrattivo. I tanti casi di aggressione e di violenza a danno dei Sanitari, cui assistiamo pressoché quotidianamente, sono lo specchio di una realtà che è ben diversa da quella che Occhiuto vorrebbe farci vedere, perché i Cittadini si sentono sempre più abbandonati e non assistiti, soprattutto nei momenti del bisogno. Tale sensazione, talvolta, si traduce in gesti inconsulti».
«Al Medico e agli Infermieri di turno, che hanno subito la violenta aggressione al Pronto Soccorso di Corigliano, va tutta la nostra solidarietà e vicinanza, per quanto loro accaduto: è inconcepibile pensare che il lavoro in Sanità debba essere inteso come una discesa in trincea in periodo di guerra. Si cominci, dunque, a mettere in sicurezza gli Operatori della Sanità calabrese, garantendo loro la presenza di forze di vigilanza in ogni postazione sensibile. Si proteggano gli Operatori della Sanità, poiché loro sono l’unica ricchezza che è rimasta nella Sanità Pubblica, ma che rischiano di sfiduciarsi e di abbandonare, se non adeguatamente garantiti. E, infine, si inauguri una massiccia campagna di assunzioni, per rimpinguare gli organici troppo carenti, ma anche per dimostrare alle categorie dei Medici e di tutti gli Operatori della Sanità, che la politica vuole essere meno distante dal loro bisogno di non sentirsi soli, pochi, e stressati da turni di lavoro sempre più insopportabili».