La Filanda Filari è ufficialmente ritornata di proprietà dei civitesi
Sabato scorso la cerimonia della formale consegna avvenuta alla presenza del sindacfo di Civita, Alessandro Tocci, e dell'assessore regionale all'Agricoltura, Gianluca Gallo
CIVITA - La Regione Calabria ha consegnato al Comune di Civita l’Antica Filanda Filardi, oggi Museo di Archeologia Industriale. La formale consegna da parte del commissario regionale delle Comunità Montane al primo cittadino del borgo italo albanese è avvenuta lo scorso sabato 22 aprile, nel corso di una manifestazione svoltasi nei pressi dell’ex opificio e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, dei rappresentanti della Regione Calabria, degli amministratori di Civita, di alcuni sindaci e amministratori del circondario e delle istituzioni politiche religiose e militari del territorio.
L’Antica Filanda Filardi, situata nei pressi del suggestivo e incantevole “Ponte del Diavolo”, nata nel 1906 fu attiva fino al 1979. L’antico opificio era azionato ad acqua da macchinari di fabbricazione tedesca che consentivano di cardare e filare la lana proveniente dalle greggi di tutta la zona. La struttura, nel corso degli anni, grazie anche a interventi finanziati dall’allora Comunità Montana del Pollino, fu ristrutturata e, nel 2010, venne trasformata in un ecomuseo di archeologia industriale.
Sabato, dopo alcuni anni di chiusura al pubblico, l’Antica Filanda Filardi è stata riconsegnata, da parte del commissario delle comunità montane, a seguito di regolare accordo sottoscritto con il comune di Civita, al sindaco del borgo italo-albanese di Civita, Alessandro Tocci.
Alla manifestazione di riconsegna hanno partecipato, oltre al sindaco di Civita, l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, e Giacomo Giovinazzo, direttore generale del Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria, anche il comandante della stazione carabinieri di Francavilla Marittima, il maresciallo Vito Russo, i sindaci di Acquaformosa e di Frascineto, rispettivamente Gennaro Capparello e Angelo Catapano, Mimmo Pappaterra, già presidente del Parco nazionale del Pollino, gli assessori Vincenzo Mastrota e Vincenzo Oliveto, il presidente del Consiglio Antonluca De Salvo, e i consiglieri comunali di Civita Antonio Vavolizza e Vincenzo Miceli, il vicesindaco di Frascineto, Angelo Prioli, e la consigliere comunale Rosetta Perrone, il parroco di Civita, padre Remo Mosneag, Vittorio Blois e Domenico Ventimiglia, già sindaci di Civita, il presidente del Cai regionale, Rosamaria D’atri, con Eugenio Iannelli, vice presidente della sezione Cai di Castrovillari, il direttore di Calabria Verde, l’ingegnere Umberto Malagrinò, e l’avvocato Enzo Franco Filardi, in rappresentanza della Famiglia Filardi.
Nel corso dell’intera mattinata di ieri è stato attivo un servizio navetta per accompagnare i partecipanti alla manifestazione. Il sindaco di Civita, Alessandro Tocci, nel suo preciso e “lucido” intervento, dopo aver ringraziato i presenti e il governo e gli uffici della Regione Calabria per quanto fatto per la riconsegna dell’antica Filanda Filardi al comune di Civita, ha ripercorso, a grandi linee, la storia dell’opificio ricordando i tanti finanziamenti intercettati dai sindaci che si sono susseguiti nella guida del comune di Civita, per gli interventi che nel corso degli ultimi lustri hanno interessato la Filanda, oggi Museo di Archeologia Industriare.
Il sindaco Tocci ha, altresì, plaudito alla sinergia istituzionale (Regione – Comune) messa in atto in questa occasione augurandosi che questa possa continuare nel tempo anche per altre problematiche. Il primo cittadino di Civita, alla fine del suo intervento, si è augurato che la riconsegna dell’Antica Filanda Filardi al comune possa essere il preludio del dissequestro delle suggestive e incantevoli Gole del Raganello.
«La riconsegna al comune di Civita dell’antica filanda Filardi è un’azione - ha sostenuto l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo - finalizzata al recupero di un’antica tradizione artigianale che a Civita, attraverso l’impegno della famiglia Filardi, aveva avuto ampio sviluppo nel corso dei secoli passati e credo che questa azione sia finalizzata, innanzitutto, - ha concluso l’assessore Gallo - a un recupero culturale di un ricordo di un’attività imprenditoriale e artigianale importante»