16 ore fa:Tradizioni, le Vallje di Frascineto hanno incantato turisti e visitatori
15 ore fa:Parchi Marini Regionali, Occhiuto nomina Raffaele Greco primo Direttore Generale
12 ore fa:Bonus occupazione nel Mezzogiorno, soddisfatto Rapani: «Lavoro per giovani e donne deve essere una prospettiva reale»
11 ore fa:Crosia ricorda Raffaella De Luca, la famiglia dona un defibrillatore alla comunità traentina
14 ore fa:Addio agli Skizzati Group 1991: una storia vera, altro che il tifo social
14 ore fa:A Cassano «venga intitolato un luogo a Papa Francesco»
15 ore fa:Accordo tra Confcommercio Cosenza e Intesa Sanpaolo: 120 milioni per la crescita delle imprese calabresi
37 minuti fa:Antonella Ruggiero incanta il pubblico di Civita
13 ore fa:Nuova Statale 106 si rischia il paradosso: un terra che anela lavoro non avrebbe lavoratori
16 ore fa:Co-Ro cerca un "medico competente" per i dipendenti dell'Ente

I pesci che mordono in riva al mare nella Sibaritide, piccoli ma terribili!

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - Succede spesso in questo periodo in cui le spiagge sul litorale dell’Alto Jonio cosentino sono affollate, ascoltare in riva al mare uomini e donne dire “Ahi!” da un momento all’altro.

I lamenti sono dovuti al pizzico che molti bagnanti ricevono dopo essere stati morsi da piccoli pesci, lucenti, grigi, con qualche striscia, che si nascondono sotto la sabbia e possono essere quindi facilmente calpestati, qualcuno già li ha soprannominati “Baby Piranha”.

Alcuni affermano che siano le tracine, il cui morso provoca gonfiore in quanto inietta veleno ed altri invece sostengono si tratti di quei pesci famosi per essere pulitori delle pellicine dei piedi, i Garra Rufa, ma anche questa sembra un’ipotesi lontana dalla realtà in quanto questa specie è molto diffusa nelle acque dolci soprattutto della Turchia.

Questi morsi lasciano un evidente segno sulla pelle “azzannata” e il pizzichio fa abbastanza male, quindi da escludere anche quella specie ittica che si nutre di pelle morta.

In realtà dalle ricerche fatte, il fenomeno da anni manda in tilt tutti i bagnanti, che hanno come unica chance di non essere vittima dell’attacco di questi piccolissimi pesci è quella di non stare fermi a lungo nell’acqua nello stesso punto e se possibile andare un pò più distanti dalla battigia.

La specie che appare più conforme alla descrizione dei bagnanti colpiti dal fastidioso morso è quella della “mormora”, appartenente alla famiglia degli sparidi, pesci molto comuni nel Mediterraneo ed in particolare lungo le coste dello Jonio e dell’Adriatico.

Le mormore, ci riferiamo a quelle più giovani che quindi non hanno ancora superato i 15 cm di lunghezza e che, a differenza degli adulti che cacciano in autonomia al largo, hanno una vera e propria strategia d’attacco.

Prima ispezionano il campo in cui vi è la vittima accertandosi che non si muova poi effettuando una sorta di danza, attaccano la “preda” immobile. Ma i pareri restano comunque discordanti tra ricercatori, sub e semplici vacanzieri in quanto la temperatura del Mar Jonio aumentando, tropicalizza lo stesso ecosistema marino e questo fattore confonde i vecchi dati con quelli più attuali.

Comunque la maggior parte delle testimonianze sembrano indicare che proprio lo mormora sia la specie “incriminata”, nel frattempo per evitare morsi indesiderati anche sul bagnasciuga, le persone dalla pelle più delicata, quindi bambini e donne, si armano di scarpette da mare per far sì che almeno i piedi non siano colpiti dal famigerato morso.

Francesca Sapia
Autore: Francesca Sapia

Ha due lauree: una in Scienze politiche e relazioni internazionali, l'altra in Intelligence e analisi del rischio. Una persona poliedrica e dall'animo artistico. Ha curato le rassegne di arti e cultura per diversi Comuni e ancora oggi è promotrice di tanti eventi di arti visive