Per la sicurezza sulla Statale 106 «necessario sia l’ammodernamento dell’opera che l’educazione stradale»
È quanto dichiara Smurra (Fna) commentando positivamente l’unanimità raggiunta nei giorni scorsi dal Consiglio Regionale riunitosi ad hoc sul tema e apprezzando l’impegno di Occhiuto per ottenere una SS 106 a quattro corsie in ogni suo tratto
CORIGLIANO-ROSSANO – «Come tante altre questioni che si dilungano da troppo tempo e con le quali siamo amaramente abituati a confrontarci ogni volta che una vita si spegne su quell’asfalto, quella della SS 106 è un’emergenza che richiede tutto l’impegno possibile affinché si concretizzi, finalmente, il progetto di ammodernamento».
È quanto dichiara Mario Smurra, vice segretario nazionale della Federazione Nazionale Agricoltori (FNA) commentando positivamente l’unanimità raggiunta nei giorni scorsi dal Consiglio Regionale riunitosi ad hoc sul tema e ringraziando in particolare i rappresentanti del territorio per l’impegno costante.
Il vicesegretario nazionale FNA coglie l’occasione per esprimere apprezzamento per l’intervento del Presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto, impegnato in un dialogo costante con il Governo nazionale per ottenere una SS 106 a quattro corsie in ogni suo tratto, compreso quello che dovrebbe interessare la Città di Corigliano-Rossano.
«Continuiamo ad essere convinti – aggiunge – che parallelamente alla realizzazione di opere per rendere maggiormente sicure le strade che attraversano le nostre città e che percorriamo quotidianamente per spostarci da un comune ad un altro, si debba insistere sulla sensibilizzazione e sull’educazione, dal basso, al rispetto del codice della strada. Le questioni – prosegue Smurra – camminano di pari passo, rappresentano facce della stessa medaglia».
«All’ammodernamento dell’unica arteria di collegamento di questa area resta strettamente legato lo sviluppo sostenibile. Del tracciato della SS 106, si parla almeno da 17 anni. Sembra quasi paradossale che continui ad essere oggetto di confronto e anche scontro istituzionale e politico. Questo gap infrastrutturale doveva essere già superato da tempo. Ci auguriamo che questa sia la volta buona per imprimere un’accelerazione di marcia» conclude.