Una lettera aperta contro la guerra dei medici e personale ospedaliero dello spoke di Co-Ro
Toccanti parole a sostegno delle tante vittime del conflitto russo-ucraino dei medici e dagli operatori sanitari della Uil-Fpl
CORIGLIANO-ROSSANO - «Con profonda tristezza, ancora una volta, gli eventi quotidiani ci riportano al noto pensiero di Martin Luther King: "Più che le urla dei violenti, temo il silenzio degli onesti". Perciò, la UIL-fpl area medica jonica, non rimane in silenzio di fronte alla dissennata tragedia della guerra in Ucraina. Ben al di là di convinzioni politiche e/o religiose, non possiamo tacere la nostra totale disapprovazione e il nostro orrore per quanto sta accadendo e soprattutto per le sofferenze terribili inflitte al popolo ucraino».
In queste toccanti parole, l’appello della Segreteria UIL-fpl, Area Medica Jonica, Comparto sanitario & SPOKE Corigliano-Rossano affinchè il conflitto bellico russo-ucraino possa fermarsi.
«In queste ore, civili inermi, anziani, donne, bambini, soffrono terrorizzati, costretti a vedere le proprie case distrutte, a vivere di stenti in cantine, senza cibo e sovente senza acqua, sotto i bombardamenti, che hanno già ucciso migliaia di loro – si legge ancora nel comunicato - In particolare, il nostro pensiero va ai tanti malati, bambini, donne e anziani che non possono essere curati negli ospedali in questo regime di guerra, aumentando in modo esponenziale le loro sofferenze fisiche e psichiche».
«Non possono esistere giustificazioni per tanta violenza, che ci rammenta le tristi parole di Salvador Allende, quando parla della: "Storia ignominiosa di quelli che hanno la forza ma non la ragione". Vogliamo e dobbiamo affermare, forte e chiaro, che condanniamo senza remore l'aggressione brutale contro un popolo libero ed innocente» affermano medici e comparto sanitario della UIL-fpl, Area Jonica & Spoke Co-Ro.
«Convinti di interpretare all'unisono il pensiero di tutto il personale del settore sanità auspichiamo – concludono gli operatori sanitari della UIL-flp - sommessamente ma con fermezza, che prevalga un barlume di luce e si ponga al più presto fine a tanto scempio, perché, con Pio XII: "Con la guerra, tutto è perduto". Un abbraccio di pace e per la pace, a tutti».