Ancora caos su Casa Serena: il Comitato Cittadino di Cassano Jonio chiede chiarezza
Nel mirino, il concorso per Direttore Amministrativo: «Candidati tutti non idonei, colloqui ritenuti opachi, possibili conflitti d’interesse e gestione interna contestata». Chiesto l’intervento urgente delle autorità
CASSANO JONIO - Gravi perplessità emergono attorno al concorso pubblico per la selezione del Direttore Amministrativo di Casa Serena, struttura sociale centrale per la comunità di Cassano Jonio. Il Comitato cittadino, che da mesi segue la vicenda, esprime «profonda preoccupazione» per «una serie di irregolarità che avrebbero caratterizzato l’intera procedura».
Secondo le informazioni raccolte dal Comitato, «tutti i partecipanti sarebbero stati dichiarati non idonei, nonostante alcune segnalazioni indichino che una candidata abbia risposto correttamente a tutte le domande, circostanza che i presenti sarebbero disposti a testimoniare dinanzi alle autorità competenti. Si apprende inoltre che alcuni candidati avrebbero registrato i colloqui, ritenuti non trasparenti. Una candidata, pur fornendo risposte considerate vaghe e imprecise, risulterebbe inspiegabilmente classificata al secondo posto, facendo ipotizzare che fosse già destinata alla nomina».
Il Comitato solleva poi un’altra criticità, in cui si chiedono come l’attuale direttrice abbia potuto ricoprire l’incarico da luglio 2023 fino a oggi, dicembre 2025, «senza una procedura concorsuale conclusa e trasparente». Una situazione che, se confermata, metterebbe in discussione la legittimità della gestione amministrativa.
Non mancano segnalazioni arrivate da parte di alcuni dipendenti dell’ente: giorni di ferie non più presenti nei registri, festivi non retribuiti, permessi negati e presunta disapplicazione di diritti contrattuali. Elementi che, insieme alle altre contestazioni, delineano un quadro definito dal Comitato «preoccupante».
Tra i punti più delicati vi sono quelli legati al possibile conflitto d’interesse. «L’attuale direttrice - secondo quanto riferito - avrebbe avuto accesso ai documenti riservati dei candidati, alle PEC e ai titoli di merito, essendo in possesso degli strumenti informatici collegati alla rete interna dell'ente. Si parla inoltre di rapporti commerciali tra la direttrice e alcuni membri della commissione, nonché del fatto che un legale rappresentante dell'ente in cause contro dipendenti sia parte della stessa commissione esaminatrice».
Il Comitato chiede quindi un intervento tempestivo delle autorità affinché venga fatta piena luce su quanto accaduto. Una vicenda che, se verificata, non solo minerebbe la regolarità del concorso, ma rischierebbe di compromettere la credibilità e il futuro stesso di Casa Serena.
«Chiediamo trasparenza, rispetto delle regole e tutela dei diritti dei cittadini, dei lavoratori e dei candidati» conclude il Comitato.