12 ore fa:L'Ucsi sezione Calabria "Natuzza Evolo" si unisce al cordoglio per la morte di Papa Francesco
13 ore fa:Non c'è un euro per i sottopassi mentre l'Alta Velocità in Calabria resta un ologramma
11 ore fa:I miracoli nelle periferie: «Quando Papa Francesco riaccese in me la fede»
15 ore fa:Venditti (Forum Famiglie Calabria): «Papa Francesco ha guardato alla famiglia con realismo e lungimiranza»
11 ore fa:Exposoma e One Health: a Co-Ro incontro per connettere persone, animali e ambiente per un futuro più sano
14 ore fa:Cgil Cosenza ricorda Papa Francesco: «Faro di luce e pace in questo mondo malato»
14 ore fa:Corigliano-Rossano, il "Comitato per il Ritorno all'Autonomia" non molla: «Raccolte oltre 7000 firme»
15 ore fa:Crosia, in arrivo più di 770mila euro per realizzare la rete fognante in località Pantano
13 ore fa:A Mandatoriccio sorgerà una nuova Caserma, Mangone: «Segno del nostro impegno per la sicurezza»
10 ore fa:Albergo diffuso, Straface: «Regione sblocca i fondi ma il Comune non invia documenti richiesti»

Caro energia, Amarelli (Confindustria): «A rischio la tenuta delle imprese»

2 minuti di lettura

COSENZA - «Oltre all’emergenza pandemica ci troviamo a fare i conti con una vera e propria crisi energetica che ha un impatto terribile sul sistema produttivo».

Lo dichiara il presidente di Confindustria Cosenza Fortunato Amarelli che aggiunge: «L’incremento del prezzo del gas nelle ultime settimane è stato del 280% rispetto a gennaio 2021 e del 650% rispetto allo stesso periodo del 2020. Il tutto si traduce in un aumento delle bollette, passate da 8 miliardi nel 2019 a 21 miliardi nel 2021, e che arriveranno a 37 miliardi di euro nel 2022 con un impatto devastante sul sistema produttivo italiano e calabrese. Il costo dell'energia per le imprese italiane nel 2019 è stato di 8 miliardi, nel 2021 di 20 e la previsione per il 2022 è di 37 miliardi. È un livello assolutamente insostenibile».

«Di fronte a questo scenario, - continua - le realtà produttive di tutti i settori manifatturieri sono fortemente colpite ed il rischio che si corre è il fermo della produzione dovuto anche ai ritardi nelle forniture di materiali e semi lavorati, oltre ad un generalizzato aumento dei prezzi di vendita, almeno per i prossimi 12 mesi. Aumenti subiti dalle imprese che non sempre è possibile ribaltare sul mercato, ad esempio per chi esporta e deve competere con i produttori di altri Paesi, dove i prezzi dell’energia hanno una minore incidenza».

«È necessario affrontare il problema attraverso un intervento immediato e con una strategia di medio-lungo periodo. I provvedimenti messi in campo dal Governo nelle scorse settimane – aggiunge il presidente Amarelli – hanno alleggerito l’impatto per le famiglie e, in piccola misura, per le imprese ma non sono riusciti ad evitare gli aumenti stratosferici nelle bollette, che si attestano intorno al 55% per quella elettrica e ad un 41% per quella del gas».

Per il presidente Amarelli «la componente energia pesa sul conto economico delle aziende in misura incredibile: dal 15% siamo passati ad un buon 50%. Se a questo aggiungiamo un rincaro pesante per quanto riguarda i trasporti e le materie prime che in molti casi si trovano con fatica, riusciamo a rendere in maniera realistica il quadro delle difficoltà che molte aziende stanno registrando e che le costringe, in alcuni casi, anche a dover rinunciare a commesse importanti».

«Così come Unindustria Calabria sta facendo con l’esecutivo regionale per le questioni di sua competenza, - si legge nella nota stampa - Confindustria sta chiedendo al Governo il varo di misure straordinarie tanto sotto forma di agevolazioni fiscali dedicate, quanto in termini di maggiore sfruttamento dei nostri giacimenti di gas. Serve aumentare i prelievi in tempi rapidi e rendere disponibile il gas per il sistema industriale a prezzi che facciano riferimento a quelli estivi. Si rende indifferibile una riforma complessiva che in ultima analisi renda la bolletta compatibile con gli obiettivi di sviluppo e crescita del sistema produttivo e che scongiuri la chiusura di moltissime aziende».

Buone pratiche, in tal senso, arrivano da altri Paesi europei, che hanno messo in campo strategie di politica industriale: la Francia, oltre a poter contare sul nucleare, ha optato per interventi in grado di calmierare i prezzi e sostenere le aziende attraverso cessioni di energia a prezzi agevolati, mentre la Germania ha adottato una scontistica fiscale importante sugli oneri di sistema. In Italia, invece, sono stati stanziati fondi per fronteggiare l’emergenza prevalentemente alle utenze residenziali.

«Serve una visione di lungo periodo - conclude Amarelli - che affronti con efficacia la transizione energetica per raggiungere gli obiettivi europei e tendere verso l’indipendenza energetica».

 

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

Ecodellojonio.it è un giornale on-line calabrese con sede a Corigliano-Rossano (Cs) appartenente al Gruppo editoriale Jonico e diretto da Marco Lefosse. La testata trova la sua genesi nel 2014 e nasce come settimanale free press. Negli anni a seguire muta spirito e carattere. L’Eco diventa più dinamico, si attesta come web journal, rimanendo ad oggi il punto di riferimento per le notizie della Sibaritide-Pollino.