Proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori del Consorzio di Bonifica Bacini Jonici del cosentino
I sindacati: «Se non ci sarà a breve il pagamento dei salari, ci vedremo costretti, nostro malgrado, a mettere in campo idonee azioni sindacali e manifestazioni pubbliche anche di forte impatto simbolico»
CASTROVILLARI – Avevamo parlato stamani delle proteste dei lavoratori del Consorzio di Bonifica "Bacini dello Jonio" che lamentano, ancora una volta, il mancato pagamento delle spettanze salariali (Leggi QUI).
Ora giunge la nota stampa congiunta della Flai – Cgil di Castrovillari e della Filbi Uil nella quale si legge che «le scriventi organizzazioni sindacali, a seguito dell’assemblea sindacale dei dipendenti tenutasi oggi 03 novembre 2021 alla luce della indisponibilità economica da parte dell’Ente all’erogazione dei salari correnti ed arretrati a tutti i dipendenti, con la presente si dichiara lo stato di agitazione della totalità dei lavoratori, dipendenti di codesto ente con in programma idonee azioni sindacali tendenti a garantire reddito e continuità occupazionale alla totalità dei prestatori d’opera in organico al consorzio».
«Si evidenzia, inoltre, - aggiungono - lo stato di particolare drammaticità in cui versano la totalità dei dipendenti dell’ente consortile determinata dalla mancata erogazione di salari e stipendi delle mensilità arretrate. Specificamente, le maestranze addette ai servizi d’irrigazione ed impiegati, tecnici e amministrativi, non percepiscono salari e stipendi, con 4 mensilità arretrate con gravi e inaccettabili conseguenze sulle famiglie di operai ed impiegati».
«Si stigmatizza – proseguono - il comportamento dell’ente consortile che disattende gli accordi presi nei giorni scorsi sul pagamento di salari entro la fine del mese di ottobre. Ancora un altro anno la campagna irrigua è andata avanti e sono stati garantiti i servizi all’agricoltura solo per il senso di responsabilità delle maestranze che con senso del dovere hanno mantenuto un intero comparto, quello agricolo nella piana più Importante della Calabria».
«Le organizzazioni sindacali – spiegano - sono fortemente preoccupate della situazione economica in cui versa l’ente consortile per il futuro lavorativo delle maestranze , avendo nuovamente avviato la cassa integrazione per covid a nostro avviso al solo fine di risparmio economico e non per condizioni di pericolo sanitario, nonchè i debiti dell’ente riferiti ai Tfr dei lavoratori non pagati agli stessi , in quali stanno procedendo a pignoramenti per avere garantito un proprio diritto, ciò aggravando ancora di più la situazione finanziaria».
«Considerata l’insostenibilità da parte delle maestranze a svolgere le attività ed i servizi di bonifica, in nome per conto e nell’interesse dei lavoratori tutti, il sindacato comunica formalmente, ad ogni fine ed effetto di legge e di contratto, che le maestranze si dichiarano disponibili a recarsi sul posto di lavoro ma comunicano la impossibilità ad utilizzare il proprio mezzo ed a proprie spese, per le attività di sorveglianza».
«Al presidente della giunta regionale onorevole Occhiuto, Federica Pietramala della Flai Cgil e Marco Stillitani della Filbi Uil, richiedono di avviare un percorso di riforma di tutti i Consorzi calabresi , ad oggi sono in tre solo nella provincia di cosenza, in stato di agitazione, perché se si valorizza un comparto come quello agricolo non si può prescindere dalla bonifica che è la base da cui partire affinchè vada avanti. Se non ci sarà a breve il pagamento dei salari, ci vedremo costretti, nostro malgrado, a mettere in campo idonee azioni sindacali e manifestazioni pubbliche - anche di forte impatto simbolico per garantire ai lavoratori dipendenti reddito e continuità occupazionale proclamando lo sciopero generale. A sua eccellenza il Prefetto della provincia di Cosenza si richiede un suo autorevole intervento per evitare turbative dell’ordine e della sicurezza Pubblica» concludono.