A Cassano «si crei un centro per quanti soffrono del morbo di Alzheimer»
È questa la proposta dell’associazione amici “Alzheimer nel cuore”: «Creare nei locali della struttura ospedaliera di Cassano, un centro per quanti soffrono questa terribile malattia»
CASSANO JONIO - «Per migliorare la qualità di vita dei malati e delle loro famiglie nell’ultima Legge di Bilancio è stato istituito un Fondo per l’Alzheimer e le demenze con una dotazione di cinque milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023. Queste risorse saranno utili per potenziare la ricerca, investire nella diagnosi precoce, nelle terapie innovative e per superare le disparità territoriali. La Giornata mondiale dell’Alzheimer ci ricorda, l’importanza di investire nella ricerca e nell’assistenza, di attuare interventi concreti che possano migliorare la qualità della vita di così tante persone».
È quanto afferma Francesco Garofalo, portavoce dell’associazione amici “Alzheimer nel cuore”, di Cassano Jonio che così continua: «E proprio a seguito anche dell’approvazione del piano nazionale delle demenze, riproponiamo l’ambizioso progetto di creare nei locali della struttura ospedaliera di Cassano, un centro per quanti soffrono questa terribile malattia, mettendo a disposizione personale qualificato e la figura dello psicologo, per una adeguata assistenza per chi si trova ad affrontare questo difficile percorso, attraverso consulenze gratuite di vario genere sia in presenza che telefoniche e per email per preparare la famiglia a sostenere con competenza il carico del sostegno».
«Siamo convinti - prosegue Garofalo -, che il centro potrebbe caratterizzare il Comune di Cassano, come polo d’eccellenza per l’intero territorio, a fronte anche dei dati che indicano tra i giovani il rischio di ammalarsi».
«L’aumento dell’età della popolazione richiede di affrontare il tema della vecchiaia in un’ottica diversa: gli anziani sono una risorsa per la società che deve coinvolgerli nelle decisioni che li riguardano e tutelarne la fragilità creando una comunità, che se ne prenda cura. In tale contesto, di pari passo devono camminare ricerca scientifica e la creazione di luoghi e spazi, dove questi pazienti possono ritrovare il loro naturale habitat» conclude.
(fonte foto spezza l'indifferenza)