Disabili di Corigliano-Rossano in piazza per chiedere una Città più accessibile
Protesta organizzata dalla Rete Italiana Disabili: «Pronti a denunciare alla Procura della Repubblica le omissioni che da anni ostacolano la vita di questi ragazzi»
CORIGLIANO-ROSSANO – Striscioni, cartelli, trombette e fischietti. Così stamani piazza del Popolo è stata occupata da una protesta che ha visto protagonisti molti ragazzi diversamente abili della Città supportati in prima linea dalla Rete Italiana Disabili (Rid).
«Noi chiediamo diritti – ha affermato il presidente della Rid di Corigliano-Rossano, Carmine Noè - Ci siamo dovuti riunire in forma protesta per essere ascoltati dall’Amministrazione, per discutere delle problematiche dei disabili e della mancata applicazione di determinate leggi dettate anche dall’Unione Europea. Continuiamo a non capire del perché non si renda fruibile la Città a tutti. Speravamo che con un’Amministrazione giovane, che in campagna elettorale prometteva il cambiamento, avremmo avuto maggiori risposte. Noi disabili abbiamo diritto di vivere tanto quanto gli altri. Le promesse vanno mantenute e noi lo abbiamo dimostrato. Ora tocca a voi».
«Le continue istanze fatte dalla nostra associazione – spiega Raffaella Accroglianò della Rid - non hanno sortito effetto. L’Amministrazione ha avuto un atteggiamento provocatorio nei confronti dei ragazzi e delle famiglie. Questa è solo la prima di una lunga serie di proteste per sensibilizzare tutta la cittadinanza e farci ascoltare. L’ex area urbana di Corigliano ha una percentuale molto alta di ragazzi disabili, eppure manca un centro diurno. Siamo costretti non solo a spostarci a Rossano, ma a rivolgerci a strutture a pagamento. E questo è solo uno dei tanti disagi che viviamo quotidianamente».
Città, uffici pubblici e turismo accessibile. Queste alcune delle richieste gridate stamani a gran voce dinanzi al Palazzo di Città.
Giorgio Raso, responsabile regionale della Rid denuncia: «Non c'è un lido per i diversamente abili. Abbiamo perso l’opportunità di sfruttare 5 milioni di euro dell’Unione Europea, per finanziare il PEBA (Piano eliminazione barriere architettoniche). Grazie a questi finanziamenti ogni angolo della Città potrebbe essere un luogo fruibile».
«La Rid – spiega Accroglianò - è determinata anche a denunciare alla procura della Repubblica le omissioni che per lunghi anni hanno ostacolato la vita di questi ragazzi e delle famiglie, violando il principio costituzionale secondo cui è necessario rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. La risposta dataci dall’Amministrazione (che le risorse sono insufficienti) non solo non ci soddisfa, ma la riteniamo infondata dato che grazie alla fusione dei due comuni ci dovrebbero essere le risorse sufficienti per dare risposte concrete».
Oggi pomeriggio è previsto un incontro con l’Amministrazione per discutere di queste e altre problematiche. «Dall’esito di questo incontro dipenderà la scelta di proseguire o meno con le proteste» rivela Accroglianò.