Chi era Alessandro Amarelli? Intervista a Fortunato Amarelli sulla figura del padre
CORIGLIANO-ROSSANO- Un momento interessante e formativo per i nostri ragazzi che ha visto protagonisti gli studenti del plesso di Donnanna che hanno partecipato alle attività del Progetto Pon “Giornalisti in erba: L’eco di Leicester”.
Per la stesura dell’articolo di apertura del nuovo giornalino scolastico che ha visto la luce in fase di sperimentazione durante tale progetto didattico, i ragazzi hanno scelto di realizzare un’intervista che permettesse di indagare sulla personalità dell’illustre rossanese di cui la loro scuola porta il nome: Alessandro Amarelli, medico pediatra.
Per conoscerlo meglio è stato intervistato suo figlio, Fortunato Amarelli, che durante un collegamento web con la scuola ha raccontato di suo padre come uomo, come pediatra e come manager dell’azienda di famiglia, la fabbrica di liquirizia Amarelli. Tanti aneddoti curiosi e tanti insegnamenti sul percorso di crescita dei giovani giornalisti che hanno molto da imparare da eroi quotidiani come è stato Alessandro Amarelli, che ha condotto giorno per giorno la sua missione di medico divenendo un punto di riferimento per la collettività.
Collegati dall’aula del plesso di Donnanna c’erano gli studenti supervisionati dall’esperta Erminia Madeo, la redattrice che ha tenuto il progetto PON in materia di giornalismo, e la tutor Rosa Capristo, insegnante dell’istituto comprensivo. Collegati esternamente, sono state presenti la Dirigente scolastica, dott.ssa Tiziana Cerbino, e la responsabile dei Progetti PON dell’istituto, Tesoretta Salatino.
Intense e profonde le parole di Fortunato Amarelli, per il quale è sempre emozionante parlare di suo padre, da quando è venuto a mancare nel 2009, ad appena 70 anni. Tutti lo ricordano come un uomo in grado di mettere a proprio agio le persone con cui si relazionava, soprattutto i suoi piccoli pazienti, che faceva sentire al sicuro anche in situazioni difficili come la malattia. Dopo la morte del fratello del padre nel 1990, l’ultimo che aveva continuato a gestire la fabbrica di liquirizia, l’azienda di famiglia rimase nelle sue mani, e lui ne prese le redini, portando avanti entrambe le attività fino alla sua morte.
All’inizio fu molto preoccupato di questa nuova responsabilità, lui non aveva esperienza nel settore e temeva di non esserne in grado. Invece in poco tempo si rivelò adeguato per quel ruolo: grazie a lui l’azienda si è rinnovata ed è tornata a essere alla ribalta come ai vecchi tempi.
Fortunato Amarelli ha dichiarato di essere onorato che la scuola porti il nome di suo padre e di essere particolarmente fiero sia degli studenti che dei docenti, coordinati da una Dirigente intraprendente e sempre disponibile, che si impegnano tanto e realizzano cose utili e interessanti. Questo esempio virtuoso è la prova di come le cose in Calabria possono funzionare bene se c’è l’impegno e la volontà.
Inoltre, la borsa di studio in suo nome che viene assegnata ogni anno per aiutare gli alunni in difficoltà economica è un simbolo di eguaglianza per i bambini, i quali devono disporre indistintamente degli stessi mezzi d’istruzione per poter crescere culturalmente e umanamente. Alessandro Amarelli si sentiva responsabile non soltanto dei suoi figli ma di tutti i bambini della comunità. E il suo messaggio continuerà a essere diffuso e a vivificare nella nostra città anche grazie a questo piccolo ma importante gesto.
La Dirigente scolastica Tiziana Cerbino si è detta molto emozionata al termine dell’incontro, per le intense parole di Fortunato Amarelli che ha permesso ai ragazzi di entrare nell’intimità della sua famiglia attraverso i suoi ricordi e le foto private che ha mostrato ai ragazzi in maniera inedita ed esclusiva. Lo ha ringraziato per la sua disponibilità e per gli insegnamenti che ha lasciato ai ragazzi, affinché prendano esempio da personalità illustri come suo padre che hanno portato avanti le proprie ambizioni nell’impegno quotidiano a fare della collettività mantenendo sempre l’umiltà e la disponibilità verso gli altri.