Trebisacce: l’Aletti dalla parte degli Allievi in difficoltà
L’istituto di Trebisacce si conferma una scuola modello in questo momento di emergenza del Covid
TREBISACCE - «La nostra Scuola? Una famiglia: e non è retorica». Parla il Dirigente Scolastico dell’Istituto “Ezio Aletti” di Trebisacce, ingegnere Alfonso Costanza. Stavolta la sua attenzione è relativa ad alcuni aiuti concreti che si stanno realizzando a vantaggio di alcune ragazze e ragazzi in difficoltà economica e non solo. Sotto quest’aspetto, l’Aletti non è nuovo a impegni sul campo del genere, specie in questo complicato Anno Scolastico. Così nel caso della DAD e del “prestito” di decine e decine di pc e di schede internet alle famiglie meno agiate.
Non c’è la sola DAD, però, con cui fare i conti. Per chi frequenta, infatti, non sono minori gli scogli da superare. A cominciare da chi viene da situazioni poco piacevoli e che magari non ha come seguire le lezioni e i laboratori delle diverse Sezioni dell’Istituto. Così nel caso di I., una simpatica allieva del Corso Enogastronomia in difficoltà per la divisa da usare appunto nei Laboratori dello stesso Corso. I. vive attualmente in una Casa Famiglia del territorio e i mezzi anche economici a sua disposizione non sono eccezionali, purtroppo. Che fare allora?
L’Aletti ha subito preso di petto la questione e, anche grazie alla collaborazione dell’Associazione onlus “Ludovico Noia” di Trebisacce, il kit tanto desiderata dalla ragazza è diventato realtà. Sotto la guida esperta del Dirigente Scolastico Costanza, quindi, tutto è andato a buon fine e I. ha potuto festeggiare, sorridente come non mai, l’arrivo delle sue divise: sia di Sala che di Cucina.
«Pure in questa maniera realizziamo la nostra “idea” di Scuola dell’Inclusione - commenta proprio il Dirigente Scolastico, ing. Alfonso Costanza – Forse ad altre realtà come la nostra basta soltanto parlare di progettualità del genere, soprattutto in questo periodo così difficile. All’Aletti ragioniamo in modo differente e i problemi delle ragazze e dei ragazzi sono i nostri problemi e facciamo di tutto per risolverli al meglio. Il sorriso di I. è la dimostrazione di ciò che dico e nel suo sguardo felice ci sta tutta la bontà del nostro lavoro concreto a favore della nostra popolazione scolastica».