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Nella riserva naturale di Tarsia presenti anche le lontre

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TARSIA – Due interessante notizie sulla biodiversità delle Riserve: La prima riguarda la presenza della Lontra, di cui è stata rinvenuta una carcassa nell’area della Foce del Crati;

la seconda attiene alla pubblicazione di uno studio sulla presenza di una specie aliena, il Granchio blu.

È quanto si apprende da un comunicato stampa dell’Ente gestore Riserve Tarsia-Crati, “Amici della Terra” di seguito riportato interamente.

La presenza della Lontra (Lutra lutra) nell’area della Foce del fiume Crati

Un’altra interessante conferma della presenza di specie di notevole interesse naturalistico che popolano l’area della Foce del Crati, è quella registrata nei giorni scorsi con il ritrovamento di un esemplare morto di Lontra (Lutra lutra), rinvenuta ai margini di un canale nei pressi della fascia costiera nell’area della Foce del Crati, a poche centinaia di metri dalla Riserva e Zona Speciale di Conservazione “Foce del fiume Crati”. Il ritrovamento rappresenta un importantissimo dato dal punto di vista della conservazione di una specie rara e minacciata.

L’area è caratterizzata di zone umide variegate rappresentate da canali, coltivi ad agrumeti, vegetazione a canneti (Phragmites australis) e pineta litoranea. Si tratta di habitat costieri interessanti, per tipologia di ambienti e di specie presenti, a ridosso della Riserva e della ZSC “Foce del fiume Crati”.

La Lontra è un mammifero estremamente elusivo. Le segnalazioni in Calabria sono sporadiche. I dati storici riferiscono di questa specie sul Crati, ma da alcuni decenni non si sono registrate note di merito. Questo ritrovamento accerta la presenza della specie sul Crati e in questo caso nell’area della Riserva e della ZSC Foce del fiume Crati. L’area protetta, grazie alle norme di tutela vigenti, può rappresentare l’habitat ideale per una specie molto rara, elusiva e indicatore di qualità degli ambienti frequentati e pone le basi per ulteriori interventi di monitoraggio, ricerca ed eventuali progetti specifici di conservazione.

La presenza del Granchio blu (Callinectes sapidus) nella Riserva della Foce del fiume Crati

Continua l’attività dedicata al monitoraggio delle specie invasive da parte dell’Ente gestore delle Riserve.

Negli ultimi anni nel Mediterraneo si è avuto un grande incremento di specie aliene, animali e vegetali. Degna di nota è la rilevante presenza di crostacei alloctoni; infatti nel 2014 Nunes et. al., individuano nelle acque del Mediterraneo circa 242 specie di nuova introduzione.

L’attività di monitoraggio da parte dell’Ente gestore delle Riserve si è concentrato sul Granchio blu (Callinectes sapidus Rathbun, 1986).

Questa specie aliena, appartenente all’Ordine Decapoda ed alla Famiglia Portunidae, comprende 15 specie di crostacei marini. Originaria dall’Oceano Atlantico, si sta espandendo in tutto la penisola, rispetto alla prima segnalazione in Italia, avvenuta nel 1949.

La prima segnalazione nella Riserva Foce del fiume Crati è avvenuta nel 2013 nell’ambito dello studio “Flora & Fauna Acquatiche della Riserva Foce del fiume Crati”, realizzato dall’Ente gestore delle Riserve con il supporto scientifico del Dipartimento di Ecologia dell’Unical. La segnalazione riguarda anche la prima per i mari di Calabria.

L’attività di monitoraggio della specie è continuata negli anni da parte dell’Ente gestore delle Riserve e nel 2019 è stato condotto uno studio specifico all’interno della Riserva Foce del Crati, i cui risultati sono stati accettati e pubblicati sulla rivista scientifica nazionale “Biologia Ambientale”.

(foto fonte Generazione Post)

Redazione Eco dello Jonio
Autore: Redazione Eco dello Jonio

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