Covid, il Sindaco di Caloveto lancia un appello: «Freniamo la disunione sociale e la disinformazione»
Nella giornata dedicata alle vittime del coronavirus, Mazza chiede più maturità da parte di tutti
CALOVETO – «L'emergenza globale e locale che tutti stiamo vivendo ormai da oltre un anno deve continuare ad essere affrontata con senso della vita e grande maturità, da parte di tutti: dalle istituzioni ai cittadini. Soprattutto nelle piccole comunità come quelle del nostro entroterra, peggiore del contagio del Covid rischia di diventare spesso la disinformazione e ciò che la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità definisce infodemia: quell'abbondanza di informazioni, alcune accurate e altre no, che rendono difficile per le persone trovare fonti affidabili quando ne hanno bisogno. Ci riferiamo, per essere ancora più chiari, alla paranoia del contagio ed il rischio di ostracismo e vera e propria xenofobia nei confronti di quanti incorrono (e possono incorrere, sempre e comunque) nel contagio».
È quanto dichiara il Sindaco Umberto Mazza che oggi, giovedì 18 marzo, in concomitanza alle altre iniziative promosse in tutto il Paese per la Giornata nazionale in memoria delle vittime della pandemia di Covid-19, ha osservato davanti alla bandiera a mezz’asta, il minuto di silenzio in ricordo di chi non ce l’ha fatta. Con lui, anche il consigliere comunale Paolo Laurenzano.
«Proprio pensando alle tante, troppe vittime mietute fino ad oggi dal Coronavirus nel mondo (oltre 100 mila), serve – aggiunge il Primo Cittadino – uno sforzo di tutti, famiglie, scuole, media, istituzioni, chiesa, associazioni, medici e classe dirigente nel suo complesso, contro la diffidenza, l'odio sociale e la disunione nella popolazione».
«Servono al contrario iniezioni quotidiane di solidarietà, comprensione, corretta informazione, mutuo soccorso e tanta tanta sensibilizzazione alla prevenzione ed alla vaccinazione urgente e sicura di tutte le fasce della popolazioni» conclude.
Era il 18 marzo 2020, esattamente un anno fa l’Italia prendeva atto della tragedia che si stava consumando nei territori maggiormente colpiti dal Covid: il corteo di salme trasportate dai mezzi militari che sfilavano per le strade di Bergamo. È stata scelta proprio quella data simbolica per l’istituzione della Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid-19 approvata all'unanimità con un disegno di legge.