Pesca "sardella", i pescatori coinvolti nella fase sperimentale riceveranno un contributo economico
Lo ha annunciato il presidente del Flag "Borghi marinari dello Jonio" Cataldo Minò stamani al Caffè dell'Eco. Intanto sulla questione è intervneuta anche l'europarlamentare Ferrara (M5S): «Si tratta di un primo passo»
CORIGLIANO-ROSSANO – «Questa fase sperimentale non è un "via libera" alla pesca della sardella, né il novellame che sarà pescato potrà essere commercializzato. Ma per i pescatori che parteciperanno al progetto ci sarà un contributo pari a 400/500 euro. Noi come Flag sosterremo i costi di questa ricerca insieme alla Regione Calabria. Questo servirà per redigere un piano di gestione che verrà portato all’attenzione del Ministero. Se i dati saranno confortanti, verranno presentati all’Unione Europea e dal 2023 in poi, se tutto va bene, avremo un piano di gestione per la pesca regolamentare della sardella. A quel punto tutte le barche che faranno richiesta e saranno in regola saranno autorizzate, magari solo con una quota, però la sardella tornerà legale».
È quanto dichiarato stamani ai microfoni del Caffè dell’Eco da Cataldo Minò Presidente del Flag – Borghi Marinari Sibaritide in merito alla sperimentazione che partirà sulla pesca della sardella.
«In questa fase – continua Minò – saranno selezionate 12 imbarcazioni che serviranno per la raccolta dei dati da elaborare per creare un piano di gestione. Dobbiamo attendere questi altri due anni di sacrifici».
«Comunque un primo, positivo, risultato che vede la luce dopo lunghe interlocuzioni con il Ministero delle Politiche Agricole, Forestali e della Pesca» ha affermato in merito l'eurodeputata Laura Ferrara (M5S).
«I piani di gestione nazionali consentirebbero, in modo regolamentato, tipologie di pesca che altrimenti ricadrebbero in divieti stabiliti dalla normativa europea. Un percorso che consentirebbe un modello di pesca sostenibile - aggiunge la Ferrara- con ricadute positive sull'intero comparto, salvaguardando nel contempo produzioni tipiche e il Made in Italy, rispetto delle norme, dell'esigenza di conservazione e di gestione degli stock ittici nonché degli interessi dei pescatori italiani. Inoltre valorizzerebbe e tutelerebbe il ruolo della piccola pesca artigianale».
Un risultato ottenuto grazie ad un lavoro sinergico. Infatti, continua Minò: «Ringraziamo chi si è occupato di questo problema,a livello ministeriale sia il direttore generale della pesca del Ministero che il direttore generale dell’agricoltura della regione Ralabria. La piccola pesca costiera calabrese in Europa ha poco peso. È una goccia nell’oceano. Abbiamo dovuto fare uno sforzo enorme per convincere le lobby ambientaliste che pescare la sardella non significhi interrompere la catena alimentare dei pesci e quindi crea danno grave all’ecosistema».
«Dall’altro lato – conclude Minò – l’Europa ha autorizzato le trivelle nel nostro mare. Cosa porta più danni, le trivelle nello Jonio o che 15 pescatori escano a pescare la sardella?».