Il calcio a Corigliano appeso tra presente, passato e disagi
Il Città di Corigliano è chiuso per lavori e, al netto delle polemiche politiche, la situazione non è affatto chiara. Dentro la struttura ci sono i lavori, il manto erboso sintetico è stato messo giù, ma restano le perplessità per i tempi di consegna

CORIGLIANO-ROSSANO - La bandiera bianco azzurra sventola quasi a mezz'asta. Non è un momento tra quelli indimenticabili per il calcio di Corigliano. Difficile anche per qualche inguaribile ottimista vedere il bicchiere mezzo pieno. Certo, di momenti bui il calcio coriglianese ne ha vissuti tanti, ma il problema sul quale riflettere è forse quello di non fare tesoro degli errori già commessi. Ma andiamo per gradi. Le strutture. Qui si apre una pagina nera per la cosiddetta area urbana coriglianese.
Il Città di Corigliano è chiuso per lavori, ed al netto delle polemiche politiche, la situazione non è affatto chiara. Dentro la struttura ci sono i lavori, il manto erboso sintetico è stato messo giù, ma restano le perplessità per i tempi di consegna ed i lavori extra terreno di gioco. Pista di atletica, spogliatoi, servizi igenici sotto le tribune, cancelli, per non parlare poi della palude che da anni è intorno alla struttura a causa di una perdita d'acqua segnalata tante volte. La zona antistante la tribuna ospiti è una palude infestata da erbacce e rifiuti.
Qualche ingombrante lo ha lasciato lì qualche sporcaccione e ci siamo , ma per il resto diciamo che siamo al cospetto di un'amministrazione molto disattenta. A Schiavonea lo stadio di via Monaco, il Maria Ad Nives è utilizzabile a metà, per gli allenamenti si per le gare ufficiali no. Mancano gli interventi e le omologazioni per alcune categorie, con un bene pubblico utilizzato quindi a mezzo servizio nell'indifferenza generale. A Corigliano Paese il Valli Sant'Antonio ha le tribune inagibili, con un grave danno per le squadre che ci giocano.
Andiamo allo sport giocato. I Rangers Corigliano del presidente Olivieri hanno sfiorato i play off, nel campionato di Prima categoria, il Corigliano di Sangregorio ha vinto il torneo di Seconda ed ha staccato il pass per la Prima, in seconda è rimasto con orgoglio l'Atletico Corigliano di mister Tocci. Quest'ultima è una realta consolidata, fatta di passione ed amicizia, una società che merita applausi e sostegno.
Ranger e Corigliano, qui ci sarebbe da fare un ragionamento diverso.
D'accordo si tratta di percorsi diversi, di dirigenze parallele, ma forse, nella prossima stagione ci si potrebbe imbattere una una dannosa dispersione di forze. Percorsi legittimi, forse vedute diverse, nulla da eccepire, ma ci sono molti precedenti simili non finiti benissimo. Riunirsi, strutturarsi in modo completo, potrebbe rivelarsi una mossa vincente. Ma per far ciò sarebbe necessaria non una semplice volontà, una riunione oppure una stretta di mano al bar, occorrerebbe ragionare, carte alla mano, al cospetto di un progetto sportivo studiato e buttato giù con professionalità. Una nuova entità con ruoli ben definiti, con il coinvolgimento di tutte le forze competenti del territorio, comprese le scuole calcio esistenti e che da anni svolgono un ottimo lavoro.
Nota finale, riguardante il tifo organizzato. Abbiamo raccontato della fine degli Skizzati 1991, tifoseria ultras organizzata del Corigliano. Chiuso un ciclo generazionale, forse giusto ammainare le bandiere con quel nome, ma non è affatto sopita in città la voglia di calcio.
di Matteo Monte