11 ore fa:L'associazione Alma Odv porta sorrisi e speranza agli anziani della residenza di Cariati
4 ore fa:BH, Caputo (Azione): «L'irregolarità del procedimento è una scusa di Stasi»
10 ore fa:Anfass Calabria tra le associazioni promotrici degli Stati Generali della Disabilità
32 minuti fa:Possibile candidatura di Stasi alle regionali: «Ormai il re del nudo»
11 ore fa:VOLLEY - Serie C Femminile: la Volley Cirò batte la Pallavolo Rossano Asd
9 ore fa:Ecco a chi finiscono i soldi del 5x1000, tutti i numeri della Calabria del nord-est
7 ore fa:Pubblicata la gara per la ristrutturazione e l'efficientamento energetico del Municipio di Cassano 
8 ore fa:Caloveto: l’Amministrazione investe sull’inclusione sociale dello sport
6 ore fa:A Vaccarizzo nasce il club motor arberia vintage
5 ore fa:Cariati: il 4 novembre giornata dell’unità nazionale e delle forze armate

«Il primo valore dello sport è la lealtà»: la garbata risposta della Rossano Volley al ds della Corigliano Volley

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - «Il primo valore dello sport è la lealtà. Non ci può essere competizione senza lealtà. Non ci può essere alcuna vittoria senza lealtà. Siamo dispiaciuti e sconcertati, ma purtroppo non sorpresi, dall’uscita scomposta di Pino De Patto, direttore sportivo e storico dirigente della prestigiosa società Corigliano Volley. Dispiaciuti perché in alcune dichiarazioni rilasciate dallo stesso De Patto ad un’emittente locale (poi reiterate in un post sui social, successivamente cancellato) i valori dello sport vengono completamente calpestati».

È quanto si legge su un comunicato stampa della presidenza di Pallavolo Asd Perla di Calabria Rossano in merito alle dichiarazioni di Pino De Patto, direttore sportivo della Corigliano Volley in merito alla partita che ha visto la Pallavolo Asd Rossano vincere 3-2 nel derby contro Corigliano durante la quinta giornata del Campionato Under 19 Maschile.

«Sconcertati perché, a sentire il diesse della Corigliano Volley, la cui nobile storia resta impressa negli annali della pallavolo nazionale, nell’ultima gara di campionato U19 che li ha visti in campo contro la Rossano Volley, la nostra squadra avrebbe dovuto concedere l’onore delle armi praticamente disputando una partita proforma. Che avrebbe dovuto assegnare una vittoria fittizia agli avversari solo perché primi in classifica ad un punto dalla Volley Cosenza, poi vincitrice del torneo. Ci auguriamo sia stata solo un’uscita scomposta ed estemporanea, dettata dalla delusione di una meritata sconfitta inflitta dai nostri ragazzi che evidentemente hanno interpretato nel modo migliore l’approccio alla gara».

«Diversamente, oltre al dispiacere e allo sconcerto, resteremmo del tutto interdetti ed esterrefatti difronte a simili affermazioni che non mancheremo, comunque, di segnalare agli Organi Federali competenti per le opportune e – ci auguriamo – consequenziali determinazioni. Non fosse altro perché non arrivano da un tifoso, da un appassionato o da un dirigente qualunque ma da chi si prende cura della crescita di giovani atleti. Altresì siamo certi che il presidente della Volley Corigliano, Gennaro Cilento, la cui sportività e correttezza è nota a tutto l’universo pallavolistico locale e nazionale, oltre ad essere – insieme agli altri dirigenti del sodalizio rossonero – un imprenditore apprezzato e di successo della nostra città, prenderà le distanze da queste affermazioni, scomposte e fuori luogo che mortificano non solo l’onorabilità dell’altra squadra di pallavolo di Corigliano-Rossano, ma un intero ambiente sportivo».

«Lo sport, la pallavolo, la Corigliano Volley, in particolare, non è Sparta. L’auspicio è che sia un luogo, una comunità di persone dove si coltivano i valori della lealtà, della correttezza, dell’essere squadra; dove si insegna, innanzitutto, che è importante partecipare ad una competizione avendo rispetto degli avversari senza avere l’assillo o l’affanno della vittoria».

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia