Continua a bruciare l'Alto Jonio: centinaia di ettari di boschi e uliveti distrutti
La condizione critica di Albidona dove da 5 giorni il fuoco sta divorando la vegetazione. Un incendio indomabile sia da terra che dal cielo. Stamani ancora attivi gli elicotteri dei Vigili del Fuoco
ALBIDONA - Quinto giorno ininterrotto di roghi e distruzione nell'Alto Jonio cosentino. Il comune di Albidona è l'epicentro di quello che, a tutti gli effetti, è un momento di estrema emergenza per i cittadini che abitano il territorio ma anche per tantissime attività agricole e zootecniche che in queste ore combattono per arginare, quanto più possibile, le fiamme dalle coltivazioni e dalle stalle degli animali. Ad oggi i danni sono incalcolabili con centinaia di ettari di territorio boschivo in cenere e diversi appezzamenti di uliveti che, praticamente, non ci sono più.
È un megaincendio che appare davvero indomabile. E questo a causa della sua complessità e dalla inaccessibilità dei luoghi da dove le fiamme si innescano. La Valle del torrente Avena in questi giorni sembra un inferno. Sul posto continuano ad operare le squadre dei Vigili del Fuoco, di Calabria Verde e della Protezione Civile giunte da più parti del territorio (sul posto stanno lavorando anche squadre boschive ProCiv di Corigliano-Rossano e della vicina Lucania). Il loro lavoro sta risultando essenziale nell'arginare la linea di fuoco per evitare che le fiamme possano raggiungere il centro abitato di Albidona e altre aree rurali abitate.
Dall'alto, invece, sono ormai oltre un migliaio i lanci d'acqua che in questi giorni hanno effettuato gli elicotteri VVF di stazionamento all'aeroporto Sant'Anna di Crotone e soprattutto i Canadair provenienti dalle basi di Lamezia Terme, Ciampino e Lecce. Nella giornata di sabato sullo stesso rogo è stato necessario l'intervento di tre mezzi aerei in contemporanea. I velivoli antincendio dei Vigili del Fuoco hanno operato anche nella giornata di ieri per le operazioni di bonifica ma da stamani sempre nel comune di Albidona si sarebbe aperto un nuovo fronte di fuoco. A confermarlo è stato il sindaco del piccolo centro dell'Alto Jonio, Leonardo Aurelio.