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SS106 Sibari-Crotone, ora o mai più: i dati traffico futuri non supporteranno una 4 corsie

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CORIGLIANO-ROSSANO – V/h/cor (veicoli in un’ora per corsia). È questa la “formula magica” che determina il genere e la tipologia di strade in Italia. Lo stabilisce il Decreto del Ministro dei Trasporti del 5 novembre 2001 (Prot.6792/All.1/Cap.3.6/Pag.23) che stabilisce, nel caso delle strade extraurbane di ambito urbano, la sostenibilità di una Cat.B (strada a 4 corsie) con un traffico medio orario di 650 veicoli per corsia. E questa è una regola che vale per tutte le regioni d’Italia e per tutti i territori. Una regola di fondo dalla quale partono tutte le progettazioni e dalla quale, in passato, si sono generati una serie di miti e leggende che – poi – non hanno avuto alcun riscontro reale. Come, ad esempio, i Megalotti 8 e 9 della Statale 106 (Sibari-Mandatoriccio-Crotone), progettati  nel 2005 sulla scorta di una previsione traffico triplicata su una strada in categoria B extraurbana in ambito extraurbano. Se quella strada oggi fosse stata realizzata (ammesso che avesse superato tutti i vagli e avesse avuto il supporto di dati scientifici), sarebbe rimansta disconnessa, ad esempio, da tutti i contesti produttivi di Corigliano-Rossano: lontanissima dal Porto, lontanissima dalle aree industriale, lontanissima dal nuovo ospedale, lontanissima da tutto. Praticamente si sarebbero dovute realizzare altre strade e sistemi di collegamento (peggiorativi dell’assetto del territorio) per connettere tutti i centri di interesse con la superstrada, il cui tracciato viaggiava a monte, tra gli scali e i centri storici di quella che oggi è la terza città della Calabria. Tant’è che è rimasta leggenda e, nel caso del Megalotto 8 (tratto Corigliano-Rossano) il Progetto Preliminare non arrivò nemmeno alla procedura VIA. Di fatto, quel progetto non è mai esistito ed ha solo rappresentato, per oltre un decennio, il “feticcio” da tirar fuori alla buona occasione.

Una lunga premessa necessaria a capire che se le regole sono regole (e vanno rispettate) anche i numeri non scherzano. La Nuova Statale 106, Sibari-Co-Ro, e più in generale la Sibari-Crotone, viaggia oggi su un filo sottilissimo che la divide tra il “possibile reale” ed il “per sempre irrealizzabile”. Ed il motivo di fondo va ricercato proprio in quella “formula magica” del numero di veicoli che viaggiano in un’ora lungo una corsia stradale. Mentre un tempo, quando i soldi pubblici si spendevano all in e non c’erano ancora le rigide regole della spending review (oggi si può solo dire che c’è un po’ più di morigeratezza), anche le strade venivano progettate pomposamente e in alcuni casi (si prenda ad esempio la A35 Brescia-Bergamo-Milano) realizzate guardando più alla loro sontuosità che non alla loro effettiva utilità; oggi, per forza di cose (non ci sono più soldi), le cose devono seguire il ragionamento delle regole.

 

I dati traffico della Sibari-Crotone

Lungo l’attuale tratto della Statale 106 Sibari-Crotone, viaggia una media di 600 veicoli in un’ora per corsia; nel tratto compreso tra Corigliano-Rossano e Sibari, invece, questa media si alza a 630 v/h/corsia. In realtà ancora troppo poco per supportare una strada a 4 corsie. Nel 2019, quando per la prima volta la politica locale e regionale tornò a ragionare seriamente sull’ammodernamento della SS106 mise sul tavolo le ragioni dell’utilità pubblica.

Quando si parla di centosei, infatti, la mente va immediatamente alla pericolosità della strada (110 svincoli a raso nel solo tratto urbano di Co-Ro) e alle sue centinaia di vittime. In ragione di questi punti critici, quindi, sì "limò" il limite di tolleranza dei 650 v/h/corsia e si procedette alla progettazione di una nuova 4 corsie che, però, rispondesse al principale criterio di utilità. E una strada è utile se serve a connettere in modo sicuro ed in tempi europei un territorio ed i suoi fulcri produttivi con il resto del sistema Paese. A questo progetto, quello della Sibari-Co-Ro, sono stati direttamente connessi i centri urbani di Corigliano e Rossano, il Porto (che avrà una complanare ad hoc), le aree produttive e industriali ed il nuovo ospedale (svincolo a 50 metri dall’accesso al pronto soccorso). Tutto utile a supportare una 4 corsie con un traffico realtivamente basso ma con una prospettiva reale e concreta di crescita.

I dati traffico lungo le direttrici di Corigliano-Rossano

 

L'utilità sociale del nuovo tracciato

Tutto questo avvenne tra il 2019 ed il dicembre 2021, quando proprio il presidente Roberto Occhiuto, scrivendo al Ministero dei Trasporti (allora era Enrico Giovannini) per chiedere il finanziamento dell’opera, diede l’ok al cosiddetto corridoio ferroviario, l'attuale tracciato proposto da Anas, definendolo «l’idea più sostenibile da realizzare» anche e soprattutto in base ai dati di traffico e alla sua utilità sociale. Ogni altro tracciato montano, come l'epopea triste del Megalotto 8, avrebbe, infatti, inalterata la pericolosità della attuale Statale 106 e Statale 106 bis. Il traffico che ancora oggi grava sull'arteria è infatti nella maggior parte di tipo locale (tra i due scali della città). La gente che si sposta da un capo all'altro della città va nelle aree produttive e residenziali. E questo dato viene fuori da uno studio fatto nell'ambito del nuovo Pfte (i dati e le statistiche sono allegate al faldone allegato alla Procedura VIA), elaborato partendo proprio dalla tipologia dei flussi di traffico non solo per numero ma anche per tipologia (matrice/origine/destinazione). In sostanza un dato cristallizzato che giustifica ancora di più l'attuale tracciato non solo come strada di attraversamento della terza città della Calabria ma anche di smaltimento del traffico locale che si riverserebbe sulla Sibari-Co-Ro, tramutando la 106bis in una vera e propria strada urbana. 

 

La Crotone-Catanzaro

All’epoca, quando si riaprì la vertenza 106 nella Sibaritide, con l'intento di fornire la neonata nuova grande città di una strada civile ed europea, non c’era ancora l’idea del progetto di ammodernamento della Crotone-Catanzaro e non si immaginava nemmeno la celerità con la quale tutti gli enti preposti di quell’area avrebbero messo a terra le procedure realizzative dell'opera; a differenza della campagna catastrofista che, invece, continua a boicottare il progetto alle latitudini della Calabria del nord-est. Nel crotonese andarono così veloci che dopo un anno proprio il tratto a sud della città pitagorica divenne il progetto bandiera della nuova campagna di ammodernamento della Statale 106, i cui lavori partiranno entro la fine di questo anno.

 

Il punto di non ritorno

Il fatto è che questo nuovo assetto delle cose, accompagnato dal continuo irrigidimento della politica, pressata evidentemente da gruppi di interesse, rischia di far saltare per sempre l’ammodernamento del tratto subito a Sud di Sibari. Il perché è presto detto. Una volta che sarà realizzata la Crotone-Catanzaro, tutto il traffico commerciale/merci che dalla provincia di Crotone oggi si sposta sulla SS106 in direzione nord e contribuisce ai dati traffico del tratto Crotone-Sibari, sarà inevitabilmente dirottato sulla direttrice Crotone-Catanzaro-Lamezia-A2 e a quel punto, con numeri di traffico molto più bassi rispetto alla media attuale, si potrà solo sperare nell’ammodernamento dell’attuale sede stradale e di alcuni nuovi tratti ma solo ed esclusivamente in Categoria C… praticamente due corsie su un’unica carreggiata!

Ecco perché non c’è più tempo. Serve ora definite e ultimare la progettazione della Rossano-Crotone con l'attivazione della VIA e la conseguente Conferenza dei Servizi e macinare quanti più step possibili per arrivare presto alla fase esecutiva, con una pianificazione che possa essere finanziata dal Governo. E non c’è più tempo - ma sicuramente nemmeno spazio di manovra per rivedere un tracciato che nella sua complessità, così com’è, è il migliore che si potesse ottenere- per la Sibari-Corigliano-Rossano. Bisogna decidere ora e senza tentennamento. Il 28 Maggio prossimo, alla Cittadella Santelli di Catanzaro, si riunirà la Conferenza dei Servizi Decisoria sul Pfte della nuova strada compresa tra la SS534 e il viadotto Coserie. Un punto di non ritorno, oltrepassato il quale o vedremo una nuova strada che potrà togliere questo territorio dall’isolamento; oppure nulla più. Un punto di non ritorno nel momento peggiore, perché è un limite che viene fissato nel bel mezzo di una campagna elettorale storica per la città di Corigliano-Rossano. La speranza è solo che il buonsenso e l'utilità pubblica prevalga sulla ragione dei singoli (legittime ma non più legittime dell'esigenza di una comunità intera che ha bisogno di sviluppo e progresso).

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.