Cassano Jonio, Garofalo: «Sabato 17 a fianco di Libera e don Luigi Ciotti»
«Cassano deve dare, ancora una volta, prova di maturità, isolando le forze che ostacolano questo nuovo umanesino che ha bisogno di dialogo, coralità, visione e concretezza. È l'ora del risveglio delle coscienze contro le forze mafiose e collusive»
CASSANO JONIO - Francesco Garofalo, presidente del Centro Studi "Giorgio La Pira" di Cassano JoniO sabato 17 febbraio sarà a fianco di Libera e don Luigi Ciotti. «È l'ora del risveglio delle coscienze contro le forze mafiose e collusive».
«Cassano, terra meravigliosa - dichiara Francesci Garofalo - deve dare, ancora una volta, prova di maturità, isolando le forze che sono da ostacolo a questo nuovo umanesino che ha bisogno di dialogo, coralità, visione e concretezza».
«È più che mai il momento per incalzare le responsabilità istituzionali e politiche affinché la lotta alle mafie sia coniugata con un maggiore impegno verso la coesione e la giustizia sociale. Non c'è giustizia senza legalità e non c'è legalità senza giustizia sociale».
«Ce l'hanno insegnato donne e uomini delle istituzioni e sacerdoti come don Pino Puglisi e don Giuseppe Diana, che hanno pagato - prosegue - con la vita il loro impegno contro ogni forma di sopraffazione e illegalità. Reponsabilità, presenza vigile, non accettare alcun compromesso, ma di spenderci integralmente per la realizzazione del bene comune».
«Occorre promuovere - sottolinea Francesco Garofalo - lo sviluppo sostenibile, dare voce ai giovani, a chi è impegnato nel volontariato e nell'associazionismo, abitare il territorio, strapparlo dalla paura e renderlo partecipato e vitale, in cui prevalga sull'amore soffocante, l'amore liberante. Anche tra le pietre aride, il seme della solidarietà, il fiore della fraternità, possono dare i frutti auspicati se facciamo vincere il noi-progettuale sull'io-narcista.
«Un noi, che libera e rende possibile un mondo decisamente diverso, a cui si deve accompagnare la credibilita' della politica e delle istituzioni».
«Un ruolo fondamentale lo gioca la scuola, comunita' educante, sempre più chiamata a far comprendere ai ragazzi che c'è un'altro modo possibile di vivere» conclude.